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Thohir-Pallotta o Er Viperetta-Genny 'a carogna? L'anno zero del calcio italiano

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di Massimo Donelli

Questo contenuto è stato pubblicato il 29 luglio 2014 - 10:35

Se l'allenatore della Nazionale con fidanzata tosco-chicLink esterno, dimentico del codice etico (a elastico)Link esterno e di tutto il politicamente corretto con il qualeLink esterno aveva sedotto perfino le grandi firme del giornalismo italiano, fugge a IstanbulLink esterno dopo aver rimediato una figuracciaLink esterno (globalizzata dalle tv del mondo intero) senza spiegare nulla del disastro che ha combinato (l'ha fatto solo un mese dopo, addirittura impancandosi e moralisteggiandoLink esterno!)…

Se il viziatissimo giocatoreLink esterno simbolo della nuova Italia multietnica viene pubblicamente processato dai compagni di squadraLink esterno e, a distanza di giorni, come unica risposta mette su InstagramLink esterno un'immagine di se stesso con una carabina in posizione di mira scrivendo "Big kiss to all the haters" ossia "Un bacio a tutti quelli che mi odiano"…

Se il mister che ha vinto tre scudetti di seguito mollaLink esterno dalla sera alla mattina la squadra più forte d'Italia posseduta dalla famiglia più potente che ci sia e non spiega perché, limitandosi a un messaggio pre-registratoLink esterno di binladeniana memoria, mentre il suo presidente tumula il fattaccio con un testo che gronda mieleLink esterno e un non detto che gronda fiele…

Se la squadra più titolata del mondo di proprietà dell'uomo più ricco del Paese si affida a un coach che non ha mai allenato in serie ALink esterno anche perché costa poco e pretende al calciomercato ancora meno, accontentandosi di giovani speranze e attempati campioni in cerca dell'ultimo ingaggio…

Se l'asta per i diritti televisivi del campionato dà un esito non gradito a tutti e finisce con un pateracchioLink esterno che, in nome delle larghe intese (calcistiche e non), calpesta il regolamento e abbatte di qualche decina di milioni l'incasso per la Lega di serie A…

Se, infine, il Siena della rossa Toscana è sparitoLink esterno dal perimetro del professionismo inghiottitoLink esterno dal crac del Monte dei Paschi e stessa sorteLink esterno è toccata al Padova del Veneto leghista raggelatoLink esterno dalla crisi economica…

Beh, se tutto questo è vero – e lo è – allora non ci sono dubbi: il calcio italiano ha toccato il fondo, è arrivato all'anno zero, peggio di così non si può immaginare.

O no?

Un consiglio.

Tenete d'occhio Erick ThohirLink esterno e James PallottaLink esterno.

Uno, padrone dell'InterLink esterno, viene da est; l'altro, padrone della RomaLink esterno, viene da ovest.

Uno rappresenta l'Asia dei nuovi capitali, ubriaca di calcio e capace non solo di attirare grandi star del pallone con stipendi da favola, ma anche di regalare, via diritti tv e via merchandising, incassi straordinari ai club globalizzati (come il Real MadridLink esterno e il Manchester UnitedLink esterno, per citare i più celebri).

L'altro rappresenta gli Stati Uniti che, soprattutto grazie ai mondiali brasiliani, hanno scopertoLink esterno quant'è bello il soccer e vogliono farlo diventare, as usual, un grande business.

Tenete d'occhio Thohir e Pallotta.

Perché entrambi hanno un progetto globale. Entrambi hanno deciso di partire dall'Italia per realizzarlo. Entrambi hanno riorganizzato i rispettivi club nell'intento di costruire efficienza e realizzare profitto.

Ebbene, anche chi detesta i giallorossi e i nerazzurri deve fare il tifo per Thohir e per Pallotta.

Se dopo aver messo a posto Inter e Roma, infatti, riusciranno a mettere a posto FIGCLink esterno (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e LegaLink esterno di serie A, allora l'ex campionato più bello del mondo potrà finalmente misurarsi da pari a pari con quello inglese, tedesco e spagnolo.

Serviranno nuovi stadi; orari dei big match compatibili con i fusi asiatici e/o nordamericani; lotta senza quartiere alla contraffazione dei brand; pugno duro con chi vuole la violenza attorno e dentro gli impianti sportivi; e, infine, calciatori di grande livello, quelli che oggi il calcio italiano, privo di quanto precede, non si può più permettere.

Se, invece, nemmeno la forza e la visionarietà di Thohir e Pallotta basteranno; se ciascuno dei due se ne andrà dopo aver sbattuto la testa contro il muro di gomma dei poteri non forti ma storti, cioè obliqui, di FIGC e Lega… beh, allora nessuno – nessuno - penserà più a investire nella serie A.

Che, oscillando tra Er ViperettaLink esterno e Genny ‘a carognaLink esterno, diventerà interessante, a livello internazionale, quanto il campionato albanese o quello macedone.

massimo.donelli@usi.chLink esterno

Follow @massimodonelliLink esterno

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