Genova ricorda le 43 vittime del crollo del Morandi
Si è tenuta mercoledì a Genova la commemorazione delle vittime del crollo del viadotto Polcevera, noto come Ponte Morandi, a un anno dalla disgrazia avvenuta il 14 agosto del 2018. Celebrata in un capannone sotto la pila 9 del nuovo viadotto in costruzione, la cerimonia ha avuto inizio con la lettura dei nomi delle 43 persone che hanno perso la vita.
"Le vittime" del crollo sono "angeli della città: Genova non li dimenticherà mai.", ha detto l'arcivescovo della città, cardinale Angelo Bagnasco. "Abbiamo incisi nel cuore quei giorni, quell'apocalisse che ci ha lasciati senza respiro come se tutto fosse precipitato nel buio. La città rinnova il suo abbraccio ai familiari delle vittime perché non si sentano troppo soli".
Alle 11.36, ora del crollo, la città si è fermata per un minuto, scandito da tutte le campane del capoluogo ligure e dalle sirene delle imbarcazioni in porto.
Alla commemorazione -oltre alle più alte cariche dello Stato, al governatore della Liguria e al sindaco della Città- hanno assistito decine di parenti delle vittime e soccorritori: il 14 agosto del 2018 ha segnato la vita di tutti loro. Presente anche l'imam di Genova Salah Hussein: due vittime del crollo erano di fede musulmana.
Della tragedia, resta un'inchiesta con 71 indagati, e nessuno che paia volersi prendere la responsabilità di un crollo annunciato.
Mercoledì è stata una giornata di commemorazione per i residenti, sfollati e commercianti del quartiere più toccato dal crollo del ponte. Incontriamone alcuni in questo servizio della Radiotelevisione svizzera.
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