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In Italia i contagi sono forse sei volte di più di quelli registrati

La provincia di Bergamo è stata quella che ha pagato il tributo più pesante al coronavirus. Non sorprende quindi che qui il tasso di persone contagiate sia superiore al 20%, stando alla ricerca dell'Istat. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

Un milione e mezzo di italiani potrebbero aver sviluppato anticorpi contro il coronavirus: è la conclusione a cui giunge uno studio dell'Istat.

Questo contenuto è stato pubblicato il 04 agosto 2020 - 13:40

Dallo scoppio della pandemia, in Italia sono stati diagnosticati finora quasi 250'000 contagi da Sars-CoV-2. Il numero reale potrebbe però avvicinarsi al milione e mezzo.

Stando ai risultati di un'indagineLink esterno promossa dall'Istat e dal Ministero della salute (e condotta sul campo dalla Croce Rossa), il tasso di sieroprevalenza tra la popolazione è infatti del 2,5%. In altre parole, 1,48 milioni di italiani avrebbero sviluppato gli anticorpi contro il coronavirus. La ricerca si basa sui risultati relativi a 64'660 persone che hanno effettuato il prelievo tra il 15 maggio e il 15 luglio.

I dati variano molto da una regione all'altra. La Lombardia è naturalmente quella più colpita, con un tasso di sieroprevalenza del 7,5% e punte del 24% nella provincia di Bergamo e del 19% in quella di Cremona. Al sud, il tasso non supera invece l'1%.

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Per quanto concerne il genere, non emergono differenze significative. "Uomini e donne - si legge nel comunicato - sono stati colpiti nella stessa misura dal SARS-CoV-2 così come emerso anche da studi di altri Paesi". Nemmeno l'età sembra influire, eccezion fatta per i bimbi da 0 a 5 anni, il cui tasso di sieroprevalenza è decisamente più basso (1,3% a fronte del 2,5% in media).

Come era ipotizzabile, invece, le persone occupate nel settore della sanità e in quello della ristorazione presentano valori "significativamente più elevati" rispetto al resto della popolazione. In questi due rami il tasso di sieroprevalenza è rispettivamente del 5,3 e del 4,2%, mentre la media è del 2,7%.

Lo studio evidenzia inoltre l'elevata percentuale di asintomatici: il 27,3% delle persone che hanno sviluppato anticorpi non ha infatti avuto alcun sintomo.

Il servizio del Tg:

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I risultati italiani non si discostano di molto rispetto a studi simili condotti in Svizzera. In Ticino, ad esempio, i test sierologici effettuati su 1'500 persone avevano rilevato una positività del 9,4%, un dato in linea con la vicina Lombardia. A Vaud e a Ginevra, cantoni tra i più colpiti dal virus assieme al Ticino, il tasso era invece di rispettivamente il 7 e il 10%.

tvsvizzera.it/mar 

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