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Alla conquista di Raqqa, capitale dell'Isis in Siria

È cominciata la grande battaglia per la riconquista di Raqqa, la cosiddetta "capitale" dell'Isis in Siria, da parte delle forze curdo-siriane sostenute dagli Stati Uniti che assediano da tre lati la città in mano allo "Stato islamico" da oltre tre anni.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 giugno 2017 - 18:51
tvsvizzera.it/fra con RSI
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La Turchia, da sempre ostile all'espansionismo curdo nella regione, è tornata oggi a esprimere preoccupazione per questi sviluppi. Gli Usa ammettono che sarà "una battaglia lunga e difficile", ma sostengono che le sconfitte militari dell'Isis in Siria e Iraq ridurranno la capacità dell'organizzazione di condurre attacchi in Occidente.

L'annuncio dell'avvio della "quinta fase" dell'offensiva curdo-Usa su Raqqa, in corso da novembre, è stato fatta da Talal Sillo, portavoce delle "Forze siriane democratiche", piattaforma guidata dall'ala siriana del Pkk curdo - ostile alla Turchia - ma composta anche da miliziani arabi. 

Sillo ha affermato che l'offensiva su Raqqa, in mano all'Isis dal gennaio 2014, è condotta in coordinamento con gli Stati Uniti. Dal canto suo, il generale americano Steve Townsend, comandante delle forze Usa nel vicino Iraq, ha confermato che gli Stati Uniti continueranno a sostenere le forze curdo-siriane.

Nelle ultime 24 ore sono stati compiuti 24 raid aerei su Raqqa, secondo il comando americano. Le forze curde da giorni martellano la città con l'artiglieria. A Raqqa, secondo fonti umanitarie collegate all'Onu, rimangono ancora circa 200 mila civili. Altrettanti sono le persone residenti a Raqqa che sono fuggite dall'inizio delle operazioni il novembre scorso.

L'offensiva odierna, portata avanti da circa 5 mila miliziani, si è mossa lungo tre direttive principali: da est nel quartiere di Mashlab, da nord nei pressi dei silos di grano, da ovest, dal sobborgo di Hawi Hawa. "Dichiariamo l'inizio della grande battaglia per liberare Raqqa, capitale del terrorismo", ha detto Sillo. Dal canto suo il generale Townsend ha detto che "in un momento in cui l'Isis sta per perdere le sue due capitali (Mosul e Raqqa) sarà ora difficile convincere nuove reclute che lo Stato islamico è una causa vincente. 

Townsend ha poi assicurato che una volta che Raqqa sarà conquistata dalle milizie curde, queste affideranno a un'"entità amministrativa locale" il governo cittadino. Un'assicurazione che non tranquillizza però la Turchia, che tramite il premier Binali Yildirim ha ribadito di essere pronta a rispondere "immediatamente se ci troveremo di fronte a una situazione che minacci la nostra sicurezza. A Raqqa o in qualsiasi altro punto della regione".

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