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Xi e Putin a spasso nel giardino degli Stati Uniti

Carta di Laura Canali Limes

Di Giorgio Cuscito (Limes)

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 luglio 2014 - 10:13

Il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping hanno realizzato in rapida successione un viaggio per rafforzare i rapporti politici ed economici con alcuni paesi dell'America Latina.

Gli accordi commerciali

Putin si è recato a Cuba, in Nicaragua, Argentina e Brasile. Questi paesi, escluso il secondo, sono stati visitati anche da Xi, che in più ha fatto tappa in Venezuela.

I due leader si sono incrociati a Fortaleza (Brasile) dove hanno partecipato al sesto Summit dei BricsLink esterno (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), che rappresentanoLink esterno il 42% della popolazione del pianeta e il 20% del pil mondiale.

Durante il summit è stata annunciataLink esterno la creazione di una banca per lo sviluppo, i cui fondi già stanziati sono pari a 50 miliardi di dollari (dieci versati da ciascun membro). Il quartier generale sarà a ShanghaiLink esterno, hub finanziario che la Cina ha scelto come punta di diamante della sua economia. Lo scopo di questo istituto è fornire un'alternativa valida alla Banca Mondiale e al Fondo monetario internazionale (Fmi), in cui l'Occidente e in particolare gli Usa riescono a far valere in misura maggiore il proprio peso. L'Accordo sui fondi di riserva, che avrà una base iniziale pari a 100 miliardi (41 provengono dalla CinaLink esterno), consentirà agli Stati membri di rispondere velocemente a difficoltà nella bilancia dei pagamenti o ad attacchi speculativi.

In Brasile, Putin e la presidente verdeoro Dilma Rousseff hanno firmato una dichiarazione d'intenti tra l'azienda russa Rosatom e la brasiliana Camargo Correa, operanti nel settore dell'energia nucleare, per costruire qui una centrale e un impianto di stoccaggio.

Dal paese lusofono (di cui la Cina è il primo partner commercialeLink esterno) è cominciato il tour di Xi Jinping, che con Dilma ha annunciato la cooperazione trilaterale insieme al Perù per la costruzioneLink esterno di una linea ferroviaria sudamericana ad alta velocità che colleghi la costa atlantica e quella pacifica. L'interscambio tra Cina e Brasile si è decuplicato negli ultimi dieci anni, raggiungendoLink esterno 84 miliardi di dollari nel 2013. Non tutti però nel paese latinoamericano vedono di buon occhio il mix di massicci acquisti e investimenti in materie prime (soia, ferro e petrolio) da parte di Pechino e l'invasione di prodotti a basso costo cinesi che danneggiano la manifattura brasiliana. Questa combinazione potrebbe esporre eccessivamente il Brasile alle oscillazioni del prezzo delle materie prime, danneggiarne lo sviluppo industriale e conferire al rapporto tra Pechino e Brasilia un'impronta neocoloniale. Inoltre, il Brasile non ha avuto dalla Cina l'appoggio sperato alla proposta di riforma per ottenere un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza Onu. La ragione è che questa proposta è sostenuta anche da India e Giappone, antagonisti della Cina.

In Brasile, Xi ha anche partecipato al primo summitLink esterno del forum di cooperazione tra Cina e Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Carabi (Celac). La formula chiaveLink esterno usata dal presidente cinese è "1+3+6". La prima cifra si riferisce al piano di cooperazione Cina-America Latina-Caraibi 2015-2019, volto alla crescita e allo sviluppo sostenibile. "Tre" indica i motori di questo rapporto: commercio, investimenti e cooperazione finanziaria. "Sei" sono i settori su cui questa si dovrebbe focalizzare: energia e risorse, costruzione d'infrastrutture, agricoltura, manifattura, innovazione tecnologica e scientifica e infine information technology. Per consentire la cooperazione in tali ambiti saranno creati dei fondi speciali.

All'Avana, Putin ha firmato un accordo per l'esplorazione petrolifera nelle acque caraibiche. Lo scorso 10 luglio, il presidente russo ha eliminato il 90% del debitoLink esterno cubano con Mosca contratto durante l'era sovietica (32 miliardi di dollari), destinando il 10% rimanente a investimenti in progetti infrastrutturali congiunti a Cuba.

Xi ha incontrato il presidente Raúl Castro e poi il suo predecessore e fratello Fidel. Il rapporto tra Cina e Cuba non è stato sempre facile, ma entrambe sono rette da un Partito comunista e la Repubblica popolare cinese è il principale modello cui Raúl Castro s'ispira. La Cina è già il secondo partner commerciale dell'isola, che vede in questo paese una possibile ancora di salvezza, tenuto conto delle difficoltà economiche e politiche in cui verte il Venezuela del presidente Nicolás Maduro, principale alleato del regime castrista.

In Argentina, Putin ha incontratoLink esterno la presidente Cristina Kirchner, con cui ha firmato un accordo per le forniture di energia nucleare e la costruzione da parte dell'azienda russa Rosatom di due centrali nel paese sudamericano.

Xi e Kirchner hanno deciso di stringere i rapportiLink esterno tra i rispettivi paesi, elevando la relazione a "partnership strategica globale", dieci anni dopo la creazione della "partnership strategica". La Cina presterà all'ArgentinaLink esterno 7.5 miliardi di dollari, compresi di 4,7 miliardi per la costruzione di due dighe idroelettriche in Patagonia e 2.1 miliardi per finanziare un progetto per rendere più efficiente il trasporto merci dai campi ai porti. Inoltre, è previsto un currency swapLink esterno tra peso e renminbi da 11 miliardi di dollari, che faciliti i pagamenti bilaterali senza utilizzare il dollaro.

A Caracas, Xi ha incontrato il suo omologo venezuelano Nicolás Maduro e ha stabilitoLink esterno una linea di credito di 4 miliardi di dollari in cambio di petrolio e altri prodotti. Le due parti hanno firmato in totale 38 accordi nel settore energetico, minerario, finanza, infrastrutture e agricoltura. Il Venezuela è il primo tra i paesi latinoamericani per prestiti ricevutiLink esterno dall'Impero del Centro con oltre 50 miliardi dollari tra il 2005 e il 2013.

Putin è stato anche in Nicaragua, il primo paese a riconoscere l'indipendenza dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud dopo la Russia, in seguito alla guerra di GeorgiaLink esterno.

I motivi geopolitici

I paesi visitati da Xi e Putin nutrono tutti - con le dovute sfumature – una certa avversione verso gli Stati Uniti.

La Cuba dei fratelli Castro, principale alleato del Venezuela, negli ultimi anni sta portando avanti una politica di apertura economica e disgeloLink esterno verso Washington, ma permangono delle tensioni di fondo legate all'embargo Usa contro l'isola e all'inserimento di Cuba negli Stati sponsor del terrorismoLink esterno.

La notizia che Mosca si prepara a riaprire una base dell'intelligenceLink esterno sull'isola in funzione anti-Usa non è stata confermata né smentita né da Putin né da Cuba. Infine, all'Assemblea generale Onu, Cuba, insieme al Nicaragua, ha votato contro la risoluzioneLink esterno dichiarava non valido il referendum con cui la Crimea ha chiesto l'annessione alla Russia. Brasile e Venezuela si sono astenuti.

Il Brasile non gradisce le resistenze del Congresso statunitense nell'approvare la riforma del Fondo Monetario Internazionale per ridurre le quote di voto di Usa e Ue a favore dei paesi in via di sviluppo e il fatto di non far parte del consiglio di sicurezza Onu. Inoltre, Dilma non ha preso affatto bene le rivelazioni del DatagateLink esterno secondo cui gli Usa hanno spiatoLink esterno intensamente la stessa presidente, i suoi assistenti e l'impresa a maggioranza statale Petrobras. Per questo motivo a ottobre la presidente brasiliana ha annullato la visita di StatoLink esterno a Washington.

In Venezuela, sia l'ex presidente Hugo Chávez (il cui sognoLink esterno era spezzare l'egemonia Usa) sia Maduro hanno accusato più volte gli Stati Uniti di voler ordire colpi di Stato contro Caracas e di essere dietro il tentato golpe del 2002. I due paesi hanno ritirato ufficialmente i rispettivi ambasciatori nel 2010. Ad ogni modo, gli Stati Uniti sono il principale partner commerciale del Venezuela, che a sua volta è il quarto fornitore di petrolio degli Usa.

L'Argentina è ideologicamente vicina al Venezuela, promuove una certa retorica anti-Usa e il rapporto con Washington è in fase di stallo. I fondi in arrivo da Russia e Cina sono particolarmente graditi visto che il paese rischia un nuovo defaultLink esterno, a tredici anni dal precedente.

Gli Usa e il giardino di casa

Con questo viaggio, dai connotati marcatamente geopolitici, Putin ha voluto smentire il presidente Usa Barack Obama, che ha definito la Federazione Russa "una potenza regionale".

Il tour di Xi ha confermato l'importanza economica che l'America Latina riveste per la Cina. Nel 2000, l'Impero del Centro importava dall'area prodotti per 3.9 miliardi di dollari, diventati 86 miliardi dopo circa un decennio. Nel 2012 il commercio bilaterale con la regione è stato pari a 261 miliardi di dollari, che Pechino vorrebbe diventasseroLink esterno 500 entro i prossimi dieci anni. Il soft power cinese non esercita ancora grande fascino sui paesi latinoamericani, più interessati agli investimenti dell'Impero del Centro. Tuttavia, qualora gli Usa trascurassero ulteriormente la regione, vi agevolerebbero la penetrazione di Russia e Cina.

Per approfondire: Limes 6/14 "Brasiliana"Link esterno

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