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La Svizzera, le armi e la foglia di fico

Altro che bandiera, ci vorrebbe una foglia di fico per nascondere le armi... Corrado Mordasini

di Gino Ceschina

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 aprile 2016 - 16:37

L'anno scorso il Pakistan ha comprato da ditte svizzere armi da fuoco per 13 milioni di franchiLink esterno. È uno dei tanti dati che emergono dal rapporto annuale della Segreteria didi Stato per l'Economia (SECO) nell'ambito dell'esportazione di armi dalla Svizzera.

Si tratta di un dato come molti altri, ma ciò che fa alzare un sopracciglio è il commento a questo dato. Secondo la SECO infatti "non c'è pericolo che questo materiale venga usato contro la popolazione civile o impiegato nei vari conflitti aperti".

È una frase che riassume bene una particolarità svizzera che a volte emerge e ad alcuni fa storcere il naso: quella voglia di sentirsi primi della classe anche quando non ce n'è alcun bisogno (e anzi magari sarebbe meglio stendere il più classico dei pietosi veli). Suona un po' come "Sì noi le armi le vendiamo, ma le nostre non ammazzano la gente". Insomma noi svizzeri siamo tanti bravini: paciosi, neutralissimi commercianti e le armi ai cattivoni non le vendiamo.

Poi però uno si chiede: ma come fanno quelli della SECO a dire una cosa del genere? Vendete le armi al Pakistan e dite che non c'è pericolo che vengano usate? E che se ne fanno allora? Le appendono sopra i caminetti? Le usano come fermacarte? O forse vengono vendute coi tappini rossi nella canna, come le armi giocattolo?

Vendiamo armi? Ok. Non siamo certo gli unici (l'Italia per esempio ne vende anche di più) ma evitiamola sta foglia di fico che non le vendiamo ai paesi in guerra. Se uno compra armi, è perché l'idea della guerra quantomeno l'ha presa in considerazione.

O vogliamo dire che Oman, Arabia Saudita, Bahrein e Qatar sono comunità di pacifisti dedite alla contemplazione della bellezza del Creato?

L'ultima trovata poi riguarda la vendita di armi ai paesi ufficialmente in guerraLink esterno. Finora la Svizzera aveva evitato, almeno in via teorica, di esportare materiale bellico se c'era un conflitto in corso. Ora la novità è che le armi si vendono, ma solo quelle "non adatte ad esser trasportate in teatro di guerra". Fateci capire. Gli vendete dei cannoni così pesanti da non poter essere spostati dal centro dell'Arabia Saudita al confine? E allora come fate a portarli dalla Svizzera all'Arabia Saudita?

Foglie di fico. Foglie di fico come il famoso materiale "dual-use": praticamente armi spuntate ma facilissime da affilare per poi esser pronte all'uso. L'esempio più famoso sono i tristemente noti aerei Pilatus. Velivoli usati sia per scopi civili che militari, venduti come normale export ma che possono essere equipaggiati con cannoni, missili e bombe in men che non si dica. Certo: non sono armi. Non vengono venduti come armi. Poi l'uso che se ne fa non è necessariamente nostra responsabilità.

L'importante è avere un bel lavandino e una buona scorta di saponi e asciugamani.

Gino Ceschina

Segui @00spencerLink esterno

Illustrazione di Corrado MordasiniLink esterno

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