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Le sanzioni USA contro l'Iran reintrodotte lunedì

Le nuove sanzioni colpiranno il cuore dell'economia iraniana: il petrolio. Nella foto il terminal petrolifero di Kharg, nel Golfo Persico, nel sud del paese. Keystone

Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato che le sanzioni contro Teheran saranno ristabilite lunedì. Otto paesi potranno però continuare ad importare greggio iraniano senza incorrere a loro volta nelle sanzioni USA. Tra di questi dovrebbe esserci l'Italia.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 novembre 2018 - 13:17
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 3.11.2018)


Le sanzioni erano state revocate con l'accordo sul nucleare del luglio 2015. L'intesa però era stata aspramente criticata da Trump, che lo scorso maggio aveva annunciato l'uscita dal patto e il ripristino dei provvedimenti contro il regime iraniano. Tre mesi fa erano entrate in vigore le misure contro l'acquisto di dollari da parte di Teheran, il commercio di oro e metalli preziosi, le transazioni significative riguardanti l'acquisto o la vendita di Rial.

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Petrolio e banche

Da lunedì nel mirino finiranno soprattutto petrolio e banche. La Casa Bianca continua a ripetere che l'obiettivo non è di rovesciare il regime, anche se questo pacchetto di sanzioni rischia di colpire al cuore l'economia iraniana. Da Teheran invece si minimizza: "Nessuna preoccupazione", afferma un portavoce del ministro degli esteri Javad Zarif.

Il reportage dall'Iran:

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Otto paesi (l'ufficializzazione è attesa lunedì) potranno continuare a importare petrolio dall'Iran senza incorrere a loro volta nelle sanzioni USA. Tra di questi – secondo quanto riporta l'Associated Press – dovrebbe esserci anche l'Italia, insieme ad altri alleati statunitensi, come Giappone, Corea del Sud e India. La lista potrebbe comprendere anche Cina e Turchia.

Tra i paesi europei, l'Italia è il principale partner commerciale dell'Iran, con esportazioni per quasi due miliardi di euro.

Nessun altro paese europeo dovrebbe godere dell'esenzione. Uno schiaffo al Vecchio Continente che sul dossier iraniano continua ad esprimere forti critiche sulla linea dura dell'amministrazione Trump.

Fuggi fuggi dall'Iran

La minaccia delle sanzioni USA ha già spinto molte ditte – tra di esse anche molte svizzere – a rinunciare a fare affari sul mercato iraniano.

La linea della 'tolleranza zero' andrà avanti fino a che – sostiene la Casa Bianca – la Repubblica islamica non smetterà di sostenere il terrorismo, di destabilizzare la regione mediorientale (vedi la Siria e lo Yemen) e di andare avanti con i suoi programmi nucleare e missilistico. Tutti fatti più volte smentiti da Teheran e contestati soprattutto da Bruxelles e dalle principali capitali europee.

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