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La Spagna si fa carico di Aquarius

Il braccio di ferro tra Italia e Malta si conclude con l'entrata in scena della Spagna. Il governo iberico ha indicato Valencia come porto sicuro dove l'Aquarius potrà far sbarcare gli oltre 600 migranti soccorsi sabato al largo della Libia.

Questo contenuto è stato pubblicato il 11 giugno 2018 - 16:07
tvsvizzera.it/Zz/ansa/ats
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Il premier iberico Pedro Sanchez ha dato istruzioni affinché la Spagna "onori i suoi doveri internazionali nell'ambito della crisi umanitaria". Nel pomeriggio di lunedì Madrid ha annunciato che accoglierà la nave Aquarius, "a bordo della quale si trovano oltre 600 persone abbandonate al loro destino nel Mediterraneo", si legge in un comunicato dell'esecutivo spagnolo. 

L'Aquarius è stata al centro di un braccio di ferro tra Italia e Malta, che avevano deciso di chiudere i loro porti malgrado gli appelli internazionali che chiedevano di accogliere le persone a bordo.

"È nostro dovere aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone", aggiunge la nota di Madrid che indica Valencia come destinazione dell'imbarcazione della Ong francese SOS Méditéranée.

Senza un porto dove attraccare, l'Aquarius era in stallo nel Mediterraneo dallo scorso sabato. Keystone


Salvini: "Alzare la voce paga"

Non si è fatta attendere la reazione del ministro degli interni italiano Matteo Salvini che ha commentato dicendo: "Evidentemente alzare la voce, cosa che Italia non faceva da anni, paga". 

A chi gli chiedeva, in diretta Facebook, se la decisione della Spagna non fosse uno schiaffo all'Italia ha risposto: "Vorrei averne decine di schiaffi così". "Anzi", ha aggiunto, "se il governo francese, inglese, greco, cipriota o finlandese volessero aiutarci, sono pronto a farmi prendere a schiaffi dalla mattina alla sera".

Critiche da Malta

Malta, dal canto suo, biasima il comportamento italiano: "Ringrazio il premier spagnolo Sanchez per aver accolto l'Aquarius dopo che l'Italia ha infranto le regole internazionali e ha provocato uno stallo", ha scritto su Twitter il premier maltese Joseph Muscat.

"Malta", dice "invierà nuovi rifornimenti alla nave. Dovremo sederci e discutere su come evitare che ciò accada di nuovo. Si tratta di una questione europea".

"L'Italia ha ragione a chiedere più solidarietà" 

La Radiotelevisione svizzera ha incontrato Carlotta Sami, portavoce dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati. Secondo lei l'Italia ha ragione a chiedere più solidarietà e a lavorare a una riforma degli accordi di Dublino. Ha ricordato però che il mare non è una zona franca dove si possono sospendere i diritti umani.

L'intervista completa qui sotto:

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