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Casellario giudiziale, "contiamo che il Ticino lo revochi entro giugno"

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Il casellario giudiziale introdotto dal Canton Ticino non è conforme agli accordi di Schengen. Lo ha chiaramente detto oggi l’ambasciatore svizzero a Roma Giancarlo Kessler nel corso dell’audizione a palazzo San Macuto da parte del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen presieduto da Laura Ravetto (Forza Italia).

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 aprile 2017 - 17:59

Il diplomatico elvetico ha ricordato il parere espresso in merito dalla ministra della giustizia Simonetta Sommaruga e dal responsabile della Segreteria di Stato della migrazione Mario Gattiker contrario al provvedimento preso dalle autorità ticinesi nei confronti dei frontalieri italiani e degli stranieri che richiedono un permesso di dimora (B). 

Contiamo che il Canton Ticino, ha precisato Kessler, “tolga questa misura e che a giugno riusciremo finalmente a firmare questo accordo sui frontalieri”, alludendo all’ostacolo che sta bloccando l’intesa fiscale raggiunta ormai quasi un anno e mezzo fa tra Italia e Svizzera. 

Ma non c’è solo la questione del casellario giudiziale a complicare le relazioni tra i due paesi, su cui è stato chiesto il parere della Berna federale. Oltre confine hanno infatti suscitato critiche altri due decisioni prese dalle autorità ticinesi.

Riguardo la recente revisione della legge cantonale sulle commesse pubbliche, che in pratica esclude dagli appalti di valore inferiore agli 8,7 milioni di franchi le imprese italiane, l’ambasciatore elvetico ha precisato che la normativa ticinese è al vaglio delle autorità federali.

Probabilmente, ha aggiunto, “rispetta i trattati internazionali” anche se “di fatto questa misura è volta a difendere l’industria locale” che si trova in un momento di difficoltà. In sostanza le soglie previste dall’accordo tra Svizzera e Ue sugli appalti pubblici sono rispettate, ha continuato Kessler, “ma lo spirito, parliamoci chiaro, è un altro”.

Sulle contestazioni italiane alla chiusura notturna temporanea di tre valichi doganali secondari (Ponte Cremenaga, Novazzano e Pedrinate) per motivi di ordine pubblico Giancarlo Kessler ha ribadito che si tratta di una misura provvisoria sperimentale (vedi allegati). 

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