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Casellario giudiziale per i frontalieri, "Non si torna indietro"

Il presidente del Governo ticinese difende la sua proposta dopo le critiche del governatore lombardo Maroni, "È solo una misura di sicurezza"

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 maggio 2015 - 19:49

La decisione del presidente del governo ticinese Norman Gobbi di introdurre l'obbligo di presentazione del casellario giudiziale agli stranieri che richiedono un permesso B (annuale) o G (frontalieri) ha suscitato malumori e qualche disagio burocratico oltre frontiera. A partire dal governatore lombardo Roberto Maroni che alla RSI aveva criticato la decisione figlia, a suo dire, di una malcelata ostilità verso i lavoratori pendolari italiani nella Confederazione. Ma il titolare del Dipartimento cantonale delle Istituzioni, che ha confermato il prossimo incontro con l'esponente della Lega Nord, non intende tornare sui suoi passi. Non sembra insomma che tra le due Leghe, quella ticinese e quella Lombarda, possa tornare a breve il sereno.

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