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Quando Dante girava in auto con Francesco Guicciardini

I discendenti di Dante Alighieri vivono ancora oggi nella tenuta acquistata dal figlio del poeta. Intervista a Massimilla di Serego Alighieri, che rivela anche qualche curioso aneddoto.

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 maggio 2021 - 21:00
Michele Novaga

Il 14 settembre ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Le città in cui il Sommo Poeta visse e lavorò - Firenze, Verona e Ravenna - hanno elaborato un fitto calendario di appuntamenti che culmineranno con il concerto diretto da Riccardo Muti il 12 settembre a Ravenna.

Anche a Gargagnago, in Valpolicella, i discendenti del padre della letteratura italiana, che ancora vivono nei terreni acquistati da Pietro Alighieri, figlio di Dante nel 1353, si apprestano a festeggiare la ricorrenza.

"Ci sono sicuramente molte iniziative ma io parto dal presupposto che queste celebrazioni debbano essere fatte non solo quest’anno ma anche nel 2022 e negli anni a venire per l’importanza che ha Dante", commenta Massimilla di Serego Alighieri, 21esima generazione della famiglia di Dante. Che sul suo celebre avo dice: "Dante è stato ed è particolarmente attuale perché nella Divina Commedia aveva già capito che gli italiani si dividevano in fazioni opposte per pensiero o confini regionali. Se fosse vive potrebbe scrivere un’altra Divina Commedia così come avrebbe potuto scriverne una per ogni secolo".


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