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Yemen, 150 morti in raid aereo su un funerale

L'attacco compiuto dalla coalizione a guida saudita ha colpito anche civili e fatto oltre 500 feriti; USA pronti a rivedere il loro sostegno

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 ottobre 2016 - 16:35

Ha raggiunto gli oltre 150 morti e più di 500 feriti il bilancio del raid aereo compiuto sabato in Yemen dalla coalizione a guida saudita. Arabia Saudita che ha negato qualsiasi responsabilità riguardo all'accaduto, ma ha annunciato nella notte che condurrà un'inchiesta per chiarire quanto successo. Gli Stati Uniti, intanto, si sono detti pronti a rivedere il loro sostegno alla coalizione.

Circa duemila persone erano accorse al funerale del padre del ministro dell'interno dell'autoproclamato governo dei ribelli houti in Yemen. Tra loro, diversi alti ufficiali delle forze armate e dei servizi di intelligence degli sciiti ma anche decine e decine di civili, tra cui donne e bambini. Tutti colpiti, indiscriminatamente, dalla pioggia di bombe piovute dal cielo.

"Eravamo al funerale di al-Rowishan quando il primo attacco aereo ci ha presi di mira", racconta un sopravvissuto. "Le persone sono scappate e mentre fuggivano è arrivato il secondo attacco. Ci sono tantissime persone ustionate o ferite."

"Quello compiuto dalla coalizione saudita e americana è un crimine odioso ed efferato", ha dichiarato il ministro della Salute del governo ribelle Ghazi Ismail. "Hanno attaccato il funerale della famiglia al-Rowishan, colpendo le persone che assistevano alla cerimonia."

Riad, che guida una coalizione composta da altri otto paesi arabi, nega di essere responsabile dell'attacco, ma nella notte ha dichiarato che aprirà un'inchiesta. Gli Stati Uniti, che da sempre appoggiano con riserve l'operazione militare saudita, hanno espresso irritazione e starebbero rivedendo ulteriormente il loro appoggio alla Coalizione araba.

Quella di sabato è la strage peggiore dall'inizio del conflitto che oppone i ribelli sciiti houti - sostenuti dall'Iran - alle forze fedeli al presidente Hadi appoggiate dalla coalizione saudite.

Non è però la prima. Ospedali e scuole finiscono spesso nel mirino degli aerei e stando all'Unicef sono almeno 10 mila i bambini morti in un anno e mezzo di guerra, uccisi negli scontri o vittime di malattie conseguenti ad un conflitto quasi dimenticato.

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