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La Quinta Svizzera respinge l’iniziativa “No Billag”

Secondo l'OSE, il servizio pubblico radiotelevisivo è fondamentale per permettere ai cittadini svizzeri, compresi quelli all'estero, di esercitare i loro diritti politici. Keystone

Il Comitato dell'Organizzazione degli svizzeri all'estero (OSE) si esprime contro l'iniziativa "No Billag", in votazione il prossimo 4 marzo, che intende sopprimere il canone radio-tv. Prestazioni di servizio pubblico nell'ambito dell'informazione hanno per gli svizzeri all'estero una notevole importanza. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 novembre 2017 - 13:30
swissinfo.ch, am

“Il compito di informazione svolto dalla Società svizzera di radiotelevisione (SSR) nei confronti degli svizzeri all'estero è fondamentale per l'esercizio dei diritti politici dei nostri cittadini espatriati”, si legge nel comunicato pubblicato dall'OSE. Attualmente vivono all'estero oltre 775'000 svizzeri, pari a più del 10% della popolazione elvetica. Circa un quarto dei membri della Quinta Svizzera sono iscritti nei registri elettorali e partecipano regolarmente a votazioni ed elezioni federali. 

Per mantenere uno stretto rapporto con la Svizzera e fungere da ambasciatori del nostro Paese all’estero, gli svizzeri all’estero devono poter accedere a informazioni di alta qualità in tutto il mondo, prosegue l’OSE. Secondo il suo comunicato, la SSR garantisce inoltre, in particolare con la piattaforma swissinfo.ch, che la parola mediatica della Svizzera continui a essere ascoltata, vista e letta dalla comunità internazionale. 

Fondata nel 1916, l'OSE raggruppa circa 750 società e istituzioni svizzere nel mondo intero e viene riconosciuta dalle autorità come portavoce della Quinta Svizzera. L’organizzazione si occupa di rappresentare in Svizzera gli interessi dei connazionali espatriati e fornisce loro consulenza e servizi in diversi ambiti, tra cui assicurazioni sociali, questioni giuridiche, formazione e accesso al mercato del lavoro in Svizzera. 

Anche governo e parlamento contrari

Depositata da ambienti di destra nel 2015, l’iniziativa “Sì all'abolizione del canone radiotelevisivo” (Abolizione del canone Billag) esige la soppressione pura e semplice del canone radiotelevisivo, riscosso dalla società Billag. Questo canone assicura il 75% del finanziamento della SSR e contribuisce all’esercizio di una trentina di radio e televisioni private. Sia il governo che la maggioranza delle Camere federali propongono di respingere questo testo. 

Secondo i promotori dell’iniziativa, l’ente pubblico radiotelevisivo dovrebbe fornire solo programmi che non possono essere proposti da media privati. La SSR considera invece che, senza i fondi provenienti dal canone, non sarebbe più in grado di adempiere al mandato governativo d’informazione e di formazione dell'opinione pubblica nel sistema svizzero di democrazia diretta.  

I cittadini svizzeri residenti all'estero non pagano il canone Billag. Per poter accedere ai programmi della SSR devono però pagare una tassa di accesso al satellite che diffonde i programmi dell’ente radiotelevisivo nazionale, pari a 120 franchi all' anno. I connazionali residenti in diversi paesi europei – tra cui Italia, Germania, Francia, Austria, Norvegia, Paesi Bassi, Danimarca – devono versare a loro volta il canone previsto per l’uso dei media nei rispettivi paesi di residenza.

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