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No a una legge sulla caccia per "sparare a volontà"

La revisione della Legge sulla caccia "si spinge troppo oltre" autorizzando l'abbattimento di diverse specie di animali selvatici semplicemente "per il piacere di farlo", mentre si dovrebbe salvaguardare la biodiversità, afferma la consigliera nazionale Isabelle Chevalley. La Verde liberale vodese spiega in dettaglio i motivi per cui invita a votare no il 27 settembre.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 agosto 2020 - 10:58
Isabelle Chevalley, consigliera nazionale, copresidente del comitato "No all'inaccettabile legge sulla caccia"

Dagli scienziati riceviamo segnali allarmanti sulla perdita della nostra biodiversità. Tutti gli studi dimostrano che le nostre specie stanno scomparendo. E questo rapidamente. La Svizzera ha una Lista rossaLink esterno delle specie minacciate. Dovremmo fare tutto il possibile per preservarle. Eppure, molte di esse possono essere cacciate. Si pensi per esempio, alla beccaccia, che questa nuova legge non è riuscita a proteggere, benché sia iscritta nella lista rossa.

La domanda che ci si può porre è: perché si continua ad uccidere questo uccello? Provoca danni all'agricoltura? No. Danneggia le infrastrutture umane? No. Lo si uccide per nutrire la famiglia? No. La rivendita di questo uccello porta un sostanziale guadagno economico che è vitale per una fascia della popolazione? No. Allora perché? Per il piacere di farlo. Questo ci farebbe quasi sorridere se non fosse così assurdo. Critichiamo gli africani che uccidono gli elefanti, ma in realtà noi non facciamo di meglio.

Abbattuti senza aver commesso danni

Secondo la revisione della legge sulla caccia, una specie potrà essere uccisa quando non ha ancora fatto alcun danno. Si tratta di una novità assoluta, perché finora occorreva dimostrare che c'erano stati dei danni, e danni significativi, per ottenere un'autorizzazione di abbattimento. Non sarà più così. D'altro canto, il Consiglio federale potrà allungare la lista degli animali interessati senza chieder conto al parlamento. Questo è un importante diniego della democrazia.

Se vi chiedete quali animali potrebbero essere interessati, i dibattiti in parlamento vi danno qualche indicazione. Si parla, tra l'altro, della lince, del cigno e del castoro. Perché questi animali ci danno fastidio?

Certo, la lince mangia della selvaggina che non potrà quindi essere abbattuta dai cacciatori, ma è soprattutto un'alleata di peso delle guardie forestali. Impedendo la proliferazione di caprioli e di cervi che si nutrono di germogli freschi, contribuisce notevolmente alla salute del bosco. Il cigno, che a volte defeca in campi vicino ai laghi, causa solo problemi minimi per l'agricoltura. Quanto al castoro, può creare dighe e modificare localmente il letto di un fiume. Con il modellamento del suo ambiente, la sua presenza è generalmente accompagnata da un aumento della biodiversità nel suo territorio.

Di nuovo: in un contesto di perdita di biodiversità, è perlomeno curioso accettare di uccidere questi animali che contribuiscono ad un equilibrio complessivo, per qualche danno minore. E, vi ricordo, che potranno essere uccisi prima ancora che abbiano fatto alcun danno.

Perdita della visione d'insieme

Infine, la decisione di abbattimento sarà nelle mani dei Cantoni e non più della Confederazione. Questo solleva il problema della visione d'insieme. Gli animali non conoscono i confini cantonali del nostro piccolo Paese: un animale potrebbe essere protetto di notte in un Cantone e abbattuto il mattino dopo nel Cantone vicino. D'altro canto, sarà più facile per i gruppi d'interesse fare pressione sulle autorità del loro Cantone per ottenere queste decisioni di abbattimento. È evidente che la Confederazione ha un approccio più globale, che tiene conto degli interessi dell'insieme delle parti coinvolte.

Non mettiamo in discussione il fatto che dobbiamo, ad esempio, regolare gli effettivi del lupo quando sono soddisfatte precise condizioni. Ma non possiamo avere una legge che dia il segnale: Sparare a volontà!

Dobbiamo imparare a convivere con la fauna selvatica. L'uomo non può eliminare tutto ciò che lo disturba. L'uomo fa parte della biodiversità e il non rispetto di questa biodiversità finirà per mettere in pericolo la sopravvivenza dell'uomo stesso.

Questa revisione della Legge sulla caccia si spinge troppo oltre, dobbiamo proteggere la nostra biodiversità. No a una legge di altri tempi!

Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell'autrice. Non si tratta di una presa di posizione di swissinfo.ch.

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