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Unioni gay, la situazione in Svizzera e nel resto d'Europa

Reuters

Un riassunto della situazione mentre in Italia si confrontano Chiesa e Politica

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 agosto 2015 - 16:29

Matteo Renzi ha promesso che, entro la fine dell'anno, l'Italia avrà una la legge che renderà possibili e regolamenterà le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il tema dell'unioni civili e matrimoni tra gay è un tema che da sempre fa discutere cittadini, politici e membri del mondo clericale come, di recente ha fatto il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in un'intervista Link esternodel Corriere.

Sul tema, Bagnasco ha dichiarato che "Applicare gli stessi diritti della famiglia ad altri tipi di relazione è voler trattare allo stesso modo realtà diverse: è un criterio scorretto anche logicamente e, quindi, un'omologazione impropria."

Facciamo un po' di chiarezza su come stanno le cose ad oggi.

Matrimoni gay e unioni civili: Italia

Partiamo chiarendo subito il punto fondamentale. In Italia non esiste alcun riconoscimento giuridico e/o civile per gli omossessuali. Nello specifico, delle sei nazioni che hanno fondato l'Unione Europea, l'Italia è l'unica che non riconosce né unioni civili né matrimoni omosessuali. Per questo motivo, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato la patria di DanteLink esterno per violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare di tre coppie omosessuali e ha stabilito anche un'indennità di 5 mila euro che lo Stato dovrà versare a ognuno di loro per danni morali.

Matrimoni gay e unioni civili: Europa

Ampliando il discorso e guardando cosa accade al di fuori dei confini italianiLink esterno, si scopre quanto segue:

  • matrimoni omosessuali: possibili in 11 stati
  • unioni civili: possibili in 10 stati (tra cui Svizzera)
  • nessun riconoscimento: 9 stati (tra cui Italia)

Matrimoni gay e unioni civili: Svizzera

Nella Confederazione le unioni domestiche registrate sono in vigoreLink esterno dall'inizio del 2007, dopo che la popolazione si era pronunciata due anni prima in referendum, con una maggioranza del 58%, in favore della legge votata dalle Camere federali. Non si tratta di veri e propri matrimoni, anche se le analogie sono molte, anche a livello di procedura, che si suddivide in due momenti, la procedura preliminare e la registrazione dell'unione.

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