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Una ciclabile per frontalieri

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Il Comune di Luino sta progettando una pista dal centro città che, passando per Fornasette, possa collegare il lago Maggiore a Lugano.

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 ottobre 2023 - 08:06
Simone della Ripa, RSI Info

Alcuni Comuni di frontiera, tra questi Luino, lavorano per intercettare fondi e predisporre progetti utili a sostenere una mobilità lenta lungo gli assi stradali che portano in Ticino. Certamente non sgraveranno il traffico nel Malcantone ma, visto pure l’aumento di fruitori della bicicletta in Lombardia, non solo come mezzo "amatoriale sportivo" e dato il clima che muta, le amministrazioni comunali si muovono. Luino ha già in essere un progetto per la mobilità sostenibile denominato Smart Border assieme a Gambarogno e che include auto condivisa e l’utilizzo del treno per raggiungere l’area di Bellinzona.

Lo studio di fattibilità

L’ente Provincia di Varese e sempre il Comune di Luino, questa volta hanno finanziato 85’000 euro per la progettazione in modo da aderire, assieme al Comune di Tresa con il quale vi sono stati già colloqui, ad un bando Interreg che possa finanziare questa che sarebbe una ciclabile tra due Stati che corre lungo la Tresa, tenendo questo fiume, almeno nel tratto italiano, come riferimento per poi entrare in un’area boschiva e spuntare al valico di Fornasette. Per la realizzazione della pista ciclabile del primo tratto saranno adottate tecniche a ridotto impatto ambientale. In alcuni punti particolari - inizio/fine pista, bivi e intersezioni con la viabilità esistente - saranno previsti impianti di illuminazione privilegiando quelli con pannelli fotovoltaici.

Vero, sono ancora molti i punti da chiarire, non da ultime le pendenze, il costo finale per diversi milioni di euro e le tempistiche ma l’orientamento italiano, da quanto è stato possibile osservare fin qui, è quello di dare semaforo verde a questi percorsi. Nel Piano nazionale ripresa e resilienza italiano (PNRR), vengono destinati 600 milioni di euro al cicloturismo per lo sviluppo di 1’235 km nuove ciclovie turistiche e 565 km nuove ciclovie urbane entro il 2026.

L'area dove passerà la pista, poco prima del valico di Fornasette. RSI-SWI

La cooperazione per sviluppare la "Città dei Laghi"

Questa che collegherebbe Luino a Lugano, che permettere lo scambio bici treno o battello, se serve, è certo un percorso più modesto per lunghezza ma altrettanto ambizioso, come ha spiegato l’assessore alla viabilità di Luino alla RSI, una delle promotrici con altri partner ticinesi di questa opera. L’obiettivo di tale progetto si sposa bene con l’iniziativa rilanciata mesi fa Mendrisio con illustri architetti ticinesi presenti, il progetto "La Città dei Laghi" il cui obiettivo è stimolare una trasformazione della regione e promuovere la cooperazione transfrontaliera delle comunità dei laghi prealpini.

Chiaramente il tema del traffico è quello che sortisce maggiori mal di pancia, soprattutto in territorio ticinese, ma lo sviluppo di questa ciclabile tiene conto anche delle ricadute in termini turistici in entrambi i lati della regione insubrica. Basti pensare ad aziende e agenzie dei trasporti che, lungo gli assi ferroviari e di trasporto pubblico locale interessati dal progetto potranno avviare politiche aziendali di promozione della mobilità ciclabile integrata al treno come agevolazioni per biglietti bici-treno-bus. Vi è dunque una rinnovata attenzione al tema della mobilità anche oltre frontiera: un altro progetto Interreg inerente concluso, partner il Cantone e Regione Lombardia, è "Smisto", presentato a fine settembre a Milano. Ancora, "Laghi e Monti Bike" che è stata appena presentata alla stampa, che ha visto come capofila l’Unione Montana Alta Ossola, in Piemonte, con il Comune di Bedretto, la Provincia del Verbano Cusio Ossola e Organizzazione Turistica Regionale (OTR) Bellinzonese e Alto Ticino, per menzionarne alcuni. Si tratta di un itinerario di 80 km sviluppati attorno ai fiume Toce e Ticino - 1,5 milioni di euro di investimento passando per luoghi simbolo in quell’area dello scambio culturale tra i due Stati con tanto di strutture ristrutturate per ospitare sportivi ma sempre nell’ottica della sostenibilità.

Bici che passione, in strada che pericolo

Lo sviluppo di piste ciclabili aumenta la passione di ciclo amatori e sportivi e diminuisce la possibilità di incidenti. La cronaca italiana da mesi aggiorna il numero delle vittime di morti sulle due ruote. Inchieste giornalistiche hanno mostrato come, oltre alla passione, spesso si opti per la bicicletta come mezzo di trasporto per andare a lavorare anche in ragione dei costi maggiorati dei carburanti. L’invito è prestare attenzione ma spesso le grandi città sono ancora sprovviste di ciclabili integrate. Anche per questo motivo, come annunciato in primavera, Regione Lombardia stanzierà per il periodo 2024-25 15 milioni di euro da destinare ai Comuni per la realizzazione di interventi per ridurre gli incidenti stradali migliorando e razionalizzando la segnaletica stradale. L’Agenzia regionale lombarda emergenza urgenza (AREU) nel giugno scorso ha presentato i dati relativi al periodo 1° gennaio 2023-15 maggio 2023: nei primi cinque mesi dell’anno "i mezzi di soccorso in Lombardia sono intervenuti per 1’544 investimenti di pedoni, 1’007 investimenti di ciclisti, 1’333 cadute da bicicletta e 500 incidenti che hanno coinvolto monopattini". Un numero cresciuto nel corso dell’estate. Da qui l’impegno dei Comuni italiani. Nei prossimi mesi, tornando al progetto transfrontaliero che tra Malcantone e Luino, si potranno sapere altri particolari.

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