Marocco, ha precedenti penali a Ginevra lo svizzero fermato
Il cittadino svizzero e spagnolo, arrestato sabato in Marocco per il suo presunto coinvolgimento nell'assassinio di due turiste scandinave, è un ginevrino che verosimilmente si era radicalizzato.
Inoltre era conosciuto dalla polizia locale per alcuni precedenti penali per reati comuni commessi fra il 2007 e il 2013.
Nella città sul Lemano l’indagato, che si è trasferito in Nord Africa nel 2015, si era macchiato di tutta una serie di reati tra cui infrazione alla legge sugli stupefacenti, furto, rapina, danni alla proprietà, aggressione e violenza coniugale.
Da parte sua il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha fatto sapere di non aver aperto per ora nessun procedimento penale sulla vicenda che è di esclusiva competenza delle autorità giudiziarie “del territorio in cui è stato commesso il crimine".
L’arrestato è sospettato di aver insegnato ad alcuni degli autori del delitto nuove tecnologie di comunicazione e di averli addestrate a sparare, ha precisato l'Ufficio centrale marocchino per le investigazioni giudiziarie che ha già fermato una ventina di persone in relazione al duplice omicidio. I servizi antiterroristici ritengono inoltre che l’estremista abbia svolto attività di reclutamento allo scopo di commettere attentati in Marocco.
Una studentessa danese di 24 anni e la sua amica, una norvegese di 28 anni, erano state uccise la notte tra il 16 e il 17 dicembre nel sud del paese africano dove si trovavano in vacanza. I loro corpi sono stati rinvenuti in un'area isolata dell'Alto Atlante, in una zona molto frequentata dagli escursionisti. Entrambe le vittime sono state decapitate.
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