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Spianata delle Moschee, riesplode la tensione

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Tremila agenti di polizia sono stati dislocati agli ingressi di Gerusalemme e della Città Vecchia, nell’imminenza delle preghiere islamiche del venerdì nella Spianata delle Moschee. Il luogo di culto, che giovedì è stato teatro di gravi scontri tra palestinesi e polizia israeliana, sarà accessibile solo ai fedeli uomini di età superiore ai 50 anni e alle donne. I palestinesi hanno indetto, per venerdì, una “Giornata di collera”.

Questo contenuto è stato pubblicato il 28 luglio 2017 - 13:15
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 28.07.2017)

Torna a salire alle stelle la tensione a Gerusalemme. Giovedì, decine di palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con gli agenti di sicurezza israeliani sulla Spianata delle Moschee, dove migliaia di fedeli si erano radunati per la prima volta dopo due settimane di proteste per la presenza di metal detectorLink esterno e barriereLink esterno agli ingressi.

Scontri appena un'ora dopo l'apertura

Entrambe rimosse tra martedì e giovedì, le misure di sicurezza erano state introdotte dopo l’attentato del 14 luglioLink esterno, costato la vita a due agenti israeliani. Gli scontri che sono seguiti hanno provocato centinaia di feriti e 5 morti.

Giovedì, gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e pallottole di gomma appena un'ora dopo la riapertura del gate Huta. Oltre 40 palestinesi sono rimasti feriti secondo i media israeliani, 94 secondo la Croce Rossa palestinese.

Il portavoce della polizia ha spiegato in un comunicato che l'intervento delle forze dell'ordine è stato causato da una sassaiola contro gli agenti, rei di aver rimosso delle bandiere palestinesi. Amnesty International parla invece di attacco contro una "folla pacifica" e accusa la polizia di "uso sproporzionato della forza".

Nuove misure della discordia

Intanto, al vaglio del governo di Tel Aviv ci sarebbero nuove misure di sicurezza, come telecamere in grado di identificare i volti delle persone. Un’ipotesi, questa, fortemente contestata dai palestinesi, secondo i quali le telecamere "spiano anche sotto gli abiti, come negli aeroporti", a scapito del pudore dei fedeli islamici.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha annunciato il congelamento di ogni rapporto con Israele fino a quando non saranno cancellate le nuove misure di sicurezza.

La Lega arabaLink esterno, in una riunione di emergenza al Cairo, ha detto che i tentativi di controllare i siti religiosi a Gerusalemme rischiano di innescare una nuova guerra di religione.

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