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Il presidente svizzero condanna l'attentato di Nizza

I morti sulla Promenade des Anglais di Nizza sono oltre 80. AFP

Johann Schneider-Ammann, presidente della Confederazione, ha fermamente condannato l’attacco di Nizza, in Francia, nel quale un camion si è lanciato nella folla riunita per le celebrazioni della Festa nazionale francese. Tra gli oltre 80 morti ci sono anche due cittadini svizzeri.

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 luglio 2016 - 16:24
swissinfo.ch e agenzie

In un tweet, Johann Schneider-Ammann definisce «codardo» l’attacco avvenuto sulla Costa Azzurra. «Tutto il nostro cuore è per la Francia e la sua popolazione», scrive.

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«Simili atti sono inaccettabili. La popolazione e il governo svizzeri sono vicini ai famigliari della vittime», ha detto Schneider-Ammann, attualmente in visita in Mongolia. Dobbiamo lottare contro ogni forma di terrorismo, ma non c'è una ricetta magica, altrimenti l'avremmo già adottata, ha aggiunto, sottolineando l'importanza di offrire prospettive ai giovani per fare in modo che non si sentano esclusi dalla società.

Camion sulla folla

Verso le undici di giovedì sera, un camion bianco si è scagliato sulla folla riunita per guardare i fuochi d’artificio sul lungomare di Nizza. Correndo all'impazzata a 80 km/h su un tratto di circa due km, ha lasciato a terra almeno 84 morti e quasi 200 feriti, secondo l'ultimo bollettino ufficiale.

swissinfo.ch

L'autista del camion, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un 31enne di Nizza di origini tunisine, è stato ucciso dalle forze dell’ordine. Era noto alla polizia per violenze e uso di armi, ma non risultava alcun legame con il terrorismo. I suoi documenti erano dentro il tir che aveva noleggiato.

I vicini di casa lo descrivono come un uomo «solitario» e «silenzioso», che non sembrava essere molto religioso, secondo quanto riferisce Le Figaro. Da quando era iniziata la procedura per il divorzio dalla moglie, il padre di tre figli appariva «depresso e instabile», stando al canale televisivo Bfm.

I racconti dei testimoni sono terrificanti: la fuga disperata per trovare riparo, correndo tra decine di corpi immobili, teste insanguinate e membra staccate. In molti si sono rifugiati nei locali, bar, ristoranti e hotel. «Siamo rimasti nascosti per un tempo interminabile», hanno raccontato. Un ristoratore italiano ha visto entrare nel suo locale centinaia di persone, tutte stipate nel suo ristorante in cerca di salvezza.

Francia inorridita, ma forte

Quello di Nizza è «un attacco di cui non si può negare il carattere terroristico», ha dichiarato il presidente francese François Hollande. Il camion che si è scagliato contro la folla «aveva l'intenzione di uccidere, schiacciare e massacrare», ha sottolineato, denunciando la «violenza assoluta» della strage del 14 luglio.

«La Francia è afflitta, inorridita da questa tragedia, questa mostruosità», ma «la Francia è forte e sarà sempre più forte dei fanatici che oggi vogliono colpirla», ha affermato Hollande. Lo stato di emergenza che doveva terminare il 26 luglio, ha precisato, sarà prolungato di tre mesi.

Almeno due svizzeri tra le vittime

Il Dipartimento federale degli affari esteriLink esterno (DFAE) è in contatto con le autorità francesi per seguire la situazione a Nizza e ha messo a disposizione una helplineLink esterno.

Tra le vittime ci sono «almeno due cittadini svizzeri», si legge in un comunicatoLink esterno del governo svizzero. Si tratta di una donna di 54 anni domiciliata in Ticino, che si trovava a Nizza in vacanza, e di un bambino. Non è escluso che il bilancio delle vittime svizzere possa aggravarsi, indica la nota.

L’Ufficio federale di poliziaLink esterno ha comunicato di aver attivato la sua task force e di essere in stretto contatto con le autorità inquirenti francesi per accertare se sussistono correlazioni con la Svizzera. Per ora, ha indicato a metà pomeriggio, non è il caso. I servizi segreti elvetici, da parte loro, stanno valutando la minaccia per la Svizzera in seguito a tale avvenimento.

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