Licenziamenti sospesi a Campione ma non basta
La sospensione del licenziamento di 86 dipendenti comunali (su 102) di Campione d’Italia da parte del TAR del Lazio ha ridato un filo di speranza in riva al Ceresio.
I giudici amministrativi hanno infatti accolto in via provvisoria il ricorso dei lavoratori che contestavano la delibera comunale con cui era stata avviata la procedura di mobilità a causa del grave dissesto finanziario.
La situazione resta difficile, gli stipendi, che ora dovrebbero essere versati almeno fino a novembre (quando giungerà la decisione definitiva sul taglio dell’organico), non arrivano dallo scorso mese di aprile e le casse comunali sono vuote.
Ma gli uffici martedì erano aperti, i dipendenti licenziati sono tornati al lavoro a testimonianza della volontà che pervade l’enclave di continuare a credere in una soluzione.
Soluzione che potrebbe venire dalla riapertura della casa da gioco ma per questo, in particolare l’individuazione di un soggetto giuridico che riprenda la gestione del Casinò, occorrono ulteriori passi oltre la recente nomina del commissario straordinario. Ma segnali da Roma per il momento non arrivano.
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