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Superfranco, tagli alla Julius Baer

Nonostante gli utili in crescita la banca zurighese sopprime 200 impieghi

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 febbraio 2015 - 13:13

La banca Julius Baer ha annunciato il taglio di 200 posti di lavoro (sui 5'247 totali), principalmente in Svizzera, per far fronte all'apprezzamento del franco, dopo la recente decisione della Banca nazionale svizzera di sganciare la moneta elvetica dall'euro. Nel contempo l'istituto finanziario, leader nel ramo della gestione patrimoniale ha reso noto i dati economici che indicano un raddoppio dell'utile netto a 367 milioni di franchi nel 2014 (anche se i conti 2013 erano condizionati dall'acquisto di Merrill Lynch).

I vertici della banca zurighese hanno precisato che faranno ampio ricorso alle fisiologiche fluttuazioni del personale per ridurre gli effetti l'impatto della ristrutturazione in corso ma alcuni licenziamenti "saranno inevitabili". Ristrutturazione che, come spesso accade in queste circostanze, è stato apprezzato dai mercati finanziari, in particolare nella Borsa di Zurigo dove il titolo Julius Baer viene segnalato in forte crescita. Il direttore generale Boris Collardi ha poi aggiunto che la vertenza fiscale con le autorità statunitensi sarà risolta nel corso di quest'anno.

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