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Da Basilea alla Riviera Ligure sul treno "delle meraviglie"

La linea - un piccolo capolavoro ingegneristico - attraversa paesaggi mozzafiato. tvsvizzera

La Cuneo-Ventimiglia-Nizza è stata eletta Luogo del cuore 2020 nel censimento del Fondo Ambiente Italiano. Una linea che in passato arrivava addirittura fino a Basilea e che oggi alcuni vorrebbero riattivare.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 marzo 2021 - 08:00
Marco Gritti

Tra Piemonte, Francia e Liguria corre un treno soprannominato “delle Meraviglie”. Lo chiamano così perché attraversa un territorio impervio offrendo scorci notevolissimi, ma non solo: merita questo appellativo perché la ferrovia in questione, la Cuneo-Ventimiglia-Nizza, è un esempio di grande ingegneria. Nei 96 chilometri di binari tra Valle Vermenagna e Val Roia si contano 27 tra ponti e viadotti e 33 gallerie, per oltre 1'000 metri di dislivello complessivo. Un percorso ardito che collega mare e montagna offrendo diversi spunti. C’è storia, c’è arte, c’è cultura popolare, ci sono il turismo della neve e quello balneare, ma anche quello della montagna da percorrere a piedi o in bici. Tanti motivi che hanno spinto 75'586 persone a scegliere la ferrovia come Luogo del cuore 2020 nel censimento del Fondo Ambiente Italiano, il FAILink esterno, a cui i votanti affidano le speranze di tutela e promozione dei luoghi a cui sono più legati.

Il corridoio svizzero verso il mare

La ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza ha una storia lunga: "Camillo Benso, conte di Cavour e allora presidente del Consiglio del Regno di Sardegna, l’aveva in mente fin dal 1853, ma per completarla ci volle molto più tempo", spiega Marco Galfrè, membro del Comitato Ferrovie Locali Cuneo, il collettivo che da anni si batte affinché la linea venga valorizzata. La tratta venne inaugurata nel 1928: l’anno successivo entrò in funzione un treno diretto che da Basilea, in poco più di dodici ore, raggiungeva Ventimiglia transitando proprio da Cuneo.

Nel secondo dopoguerra, la ferrovia ha vissuto un lungo periodo di abbandono dovuto ai danneggiamenti subiti nel corso del conflitto, tornando in funzione soltanto nel 1979. In tempi ancor più recenti, per ragioni di sicurezza i treni che percorrono la Cuneo-Ventimiglia hanno dovuto ridurre la propria velocità, in diverse parti limitata ad appena 40 km/h. "Il Comitato Ferrovie Locali Cuneo è nato una decina di anni fa per scongiurare la chiusura di questa linea che, nel 2012, venne definita dall’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane Mauro Moretti 'un ramo secco' perché meno appetibile a livello di investimenti rispetto alle linee più centrali - spiega Giorgia Vallauri, presidente del comitato stesso -. Raccogliemmo 30'000 firme, ma dalle otto corse giornaliere di allora si passò ad appena due, quelle che ci sono ancora oggi". 

Un futuro nuovamente europeo?

A difendere la Cuneo-Ventimiglia-Nizza sono in tanti: la candidatura della ferrovia al censimento del FAI è stata sostenuta da tre comitati (oltre a quello piemontese, anche dal gruppo di Ventimiglia e da quello di Breglio, in territorio francese) a cui nelle ultime settimane se n’è aggiunto uno nato a Torino e chiamato Train d’Union – Il Treno delle Meraviglie, che rilancia l’idea di un corridoio europeo sulla falsariga di quello degli anni ‘30 del secolo scorso. "La Ferrovia delle Meraviglie non serve soltanto il territorio di Sanremo, Ventimiglia e Nizza - sostiene Bruno Lanteri, presidente del gruppo torinese - ma tutto l’entroterra alle sue spalle".

Le meraviglie di questa ferrovia, prosegue Lanteri, sono certamente il paesaggio e la natura attraversata, ma anche quelle che si possono notare scendendo dal treno e visitando il territorio circostante: "Per citarne qualcuna, le incisioni rupestri del Neolitico visibili a Tenda, il santuario di Nostra Signora del Fontan a Briga soprannominato 'la piccola Cappella Sistina delle Alpi', il patrimonio enogastronomico e museale piemontese, fino al Lago Maggiore".

Riattivare una linea internazionale di questo tipo richiede collaborazione tra i soggetti coinvolti e investimenti su infrastruttura e servizio: occorre, tra le altre cose, ristabilire la tratta da Arona e Santhià (ferma da quasi dieci anni) e ammodernare la Cuneo-Ventimiglia-Nizza, possibilmente completando l’elettrificazione e sostituendo i treni diesel che oggi la percorrono. Ma i benefici per l’intera area potrebbero valere gli sforzi: "Il territorio attorno alla Ferrovia delle Meraviglie è spettacolare, chi lo attraversa la prima volta ne rimane ammaliato - racconta Beppe Carlevaris, vicepresidente dell’Azienda Turistica Locale del Cuneese -. Le opportunità di sviluppo sono molte. Un esempio? Da Limone Piemonte è possibile raggiungere Ventimiglia e Sanremo con biciclette o e-bike lungo l’Alta Via del SaleLink esterno, la vecchia strada militare tra Piemonte e Liguria, e con il treno risalire attraverso la Valle Roia".


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