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Scoppia la tregua tra Italia e UE

Juncker minimizza i termini della vertenza su flessibilità e migranti: "usate solo espressioni maschie e virili"

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 gennaio 2016 - 21:42

Si attenuano i toni tra Bruxelles e Roma dopo che negli ultimi giorni si era assistito a un crescendo della tensione tra la Commissione UE e il governo italiano. Jean-Claude Juncker "non vedo il rischio di una crisi seria con l'Italia., ha detto Jean-Claude Juncker secondo il quale "è normale che in democrazia" ci siano "scambi accesi" ma "non c'è nessun problema, a parte un dibattito in cui si usano espressioni maschie e virili". Da parte sua Renzi non sembra intenzionato a esporsi di nuovo sulle divergenze in corso.

A dividere le due capitali sono state le richieste dell'Ue sulla flessibilità contenute nella legge di stabilità e il contributo italiano alla politica migratoria continentale. L'impressione però è che dietro gli attacchi di Bruxelles a Renzi ci sia la regia tedesca, che in questa fase abbia preferito non manifestarsi.

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