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Quando c'era... il cinema a luci rosse

Il cinema Teatro di Chiasso è oggi uno dei perni della vita culturale della città. Ma c'è stato un periodo dove centinaia di spettatori si mettevano in fila per entrare ad assistere a un film a luci rosse. Un genere che ha rappresentato la salvezza della sala che ha approfittato del pubblico proveniente dall'Italia, dove questo genere di pellicole era vietato.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 marzo 2019 - 19:30
tvsvizzera.it/Zz con RSi (Soggetti smarriti e il Quotidiano del 07.01.2019)
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Costruito nel 1935 dall’architetto Luganese Americo Marazzi, in stile “Novecento”. Agli inizi, la programmazione del Cinema Teatro conciliava spettacoli teatrali di compagnie italiane, stagioni operistiche e proiezioni cinematografiche. La facciata principale, dalle forme monumentali e caratterizzata dalla scritta “Teatro”, sottolineava la destinazione teatrale dell’edificio mentre, sul retro, una sorta di cartellone pubblicitario, dipinto dal pittore-decoratore chiassese Carlo Basilico, ne marcava la destinazione quale cinematografo.

Soggetti smarriti Link esternoè una trasmissione radiofonica della radiotelevisione svizzera che ricorda i personaggi illustri, i concetti di moda e gli oggetti famosi (o meno) di cui si sono perse le tracce. Alcuni dei temi trattati, qui riproposti, sono stati adattati per la televisione e trasmessi da "Il Quotidiano".

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Dopo un breve periodo di chiusura, dovuto allo scoppio della seconda guerra mondiale, i fratelli Pagani prendono in gestione l’esercizio. Abbandonata l’attività teatrale negli anni ’60, il Cinema Teatro di Chiasso si concentra unicamente sulle proiezioni cinematografiche. All’inizio degli anni ’70 però, la struttura vive un periodo di forte crisi: i film in prima visione sono distribuiti inizialmente a Lugano e solo in un secondo momento arrivano nelle altre sale del cantone. Con l’apertura dell’autostrada, il pubblico chiassese preferisce spostarsi a Lugano per assistere alle proiezioni e il Cinema Teatro di Chiasso fatica a riempire la sala. 

In centinaia attendevano all'esterno dell'edificio l'inizio della seconda proiezione. RSI-SWI


Per risollevarne le sorti, i fratelli Pagani decidono di proporre una programmazione di film a luci rosse in seconda serata, sfruttando la censura che vigeva allora in Italia dove la proiezione di questo genere di film era vietato. Un po’ per passare il tempo e un po’ per gioco, file e file di curiosi tornano a riempire la sala, cercando in queste pellicole quel che in un’Italia demo-cristiana, non si poteva trovare. Il Cinema Teatro di Chiasso rimane aperto fino al 1993 con una programmazione in cui prendono gradualmente il sopravvento i film a luci rosse.

Il Cinema Teatro di Chiasso, oggi, è il centro culturale della città. Riaperto nel 2001, la struttura è ormai un punto di riferimento nella vita culturale della regione. Negli ultimi 17 anni, sono infatti moltissimi i grandi nomi dello spettacolo che hanno calcato quel palco, quasi storico, nel centro della cittadina di confine. Un palco prestigioso e importante, testimone di un passato che è stato e che il Centro culturale di Chiasso, fortunatamente, non ha voluto cancellare ma piuttosto riqualificare.

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