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Dal nostro inviato speciale Pinocchio

tvsvizzera

Hypercorsivo di Massimo Donelli

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 aprile 2016 - 09:44

Da TwitterLink esterno: "C'è una foto, scattata al tempo in cui entrambi erano negli scout, dove si vede Matteo RenziLink esterno che bacia furiosamente Maria Elena BoschiLink esterno".

Da FacebookLink esterno: "Giorgia MeloniLink esterno ha deciso di candidarsi a Roma dopo che Silvio BerlusconiLink esterno, durante una cena-summitLink esterno a Palazzo GrazioliLink esterno, l'ha molestata".

Da InstagramLink esterno: "Ecco Beppe GrilloLink esterno, di spalle, che allunga la bustarella per non pagare un abuso edilizio nella sua villa di BogliascoLink esterno".

Scoop?

Ma va làLink esterno!

Nessuna delle tre notizie è vera.

Non escluderei, però, che la seconda e la terza possano finire sul sito de l'UnitàLink esterno, il quotidiano fondato da Antonio GramsciLink esterno, affondato dai debitiLink esterno e diretto con disinvoltura (diciamo così) da tale Erasmo D'Angelis.

Chi è Erasmo D'Angelis?

QuiLink esterno c'è la sua biografia ufficiale.

QuiLink esterno, invece, c'è l'allucinante intervista che ha rilasciato al Corriere della seraLink esterno.

Ma, per favore, non leggetela subito.

Prima vi racconto la storiaccia che la precede.

E che riguarda tutti noi.

Dunque…

Venerdì 15 aprile, riprendendo alcuni tweetLink esterno, l'Unità pubblica la seguente notizia: Virginia RaggiLink esterno, candidata sindaco a Roma per il Movimento 5 StelleLink esterno, era una delle coriste di

Contenuto esterno

, l'imbarazzante clipLink esterno del 2008 che ha fatto il giro del mondo grazie al film Videocracy.Link esterno

La bella Virginia, bersaglio prediletto per gli attacchi del PdLink esterno da quando si è scoperto che, dopo il pasticciaccio bruttoLink esterno di Ignazio MarinoLink esterno, potrebbe davvero conquistare il CampidoglioLink esterno, smentisceLink esterno via Twitter: "Ringrazio l'Unità per la pubblicità gratuita e per il buon giornalismo, anche se la ragazza del video non sono io".

SmentisceLink esterno pure Giancarlo MieleLink esterno, ex consigliere regionale della Regione Lazio, organizzatore del video: "Non è lei".

Ma l'Unità, invece di ammettere l'errore e chiedere scusa, pubblica un'ambigua insalata di paroleLink esterno.

Talmente ambigua che potrebbe indurre qualcuno a credere ancora alla menzogna.

Mica è finita.

Anziché andare a nascondersi, il prode Erasmo fa il ganassaLink esterno sul Corriere della sera.

E le spara così grosse che non resisto all'idea di trascriverle integralmente.

Trovate in nero le domande dell'intervistatrice, Maria Rosaria Spadaccino; in chiaro le risposte di D'Angelis.

Non avete pensato ad una rettifica quando la Raggi vi ha smentito?

«No, perché non è un'operazione politica, ma è giornalismo 2.0».

Vuol dire che non si fanno più verifiche?

«Voglio dire che la comunicazione social punta molto sulla quantità e sulla velocità. Sono sicuro che anche il Corriere.it avrebbe caricato il video».

Ma lei non crede che potevate controllare?

«La somiglianza è oggettiva e i social pieni di "smanettoni" che segnalano foto e video. Questo è accaduto».

Ha richiamato il responsabile del suo sito?

«No, perché ha fatto bene a pubblicare quel video».

Ha fatto bene a pubblicare una «bufala»?

«Il web ha modificato profondamente il giornalismo, sui siti e sui social gira di tutto».

Infine la Raggi deve ringraziarla?

«Sì, direi di sì».

Capito, l'Erasmo, che fior di giornalista?

Grande rispetto per il lettore, vero?

Smodato amore per la verità, non vi pare?

In un qualunque Paese dell'Unione europeaLink esterno sarebbe stato licenziato su due piedi.

In Italia, invece, uno così continua imperterrito a dirigere il giornale del Pd.

O meglio: a suonare la cetra come un aedoLink esterno per il presidente del Consiglio, esaltandone quotidianamente le gesta.

Ma con quale credibilità?

Ecco, forse Matteo Renzi farebbe bene a farsi la domanda.

E a darsi la risposta.

Magari dopo aver letto le parole scritteLink esterno su Facebook da Enzo JacopinoLink esterno, presidente dell'Ordine dei giornalistiLink esterno (che potrebbe aprire un procedimento disciplinareLink esterno su D'Angelis): "Quanto fatto dall'Unità nei confronti di Virginia Raggi, candidata sindaco a Roma per il M5S, non è informazione, ma una vergogna".

Una vergogna che continua.

L'ottimo Erasmo, infatti, ha rispostoLink esterno su Twitter così: "Non conosco e non prendo lezioni di giornalismo da Enzo Iacopino".

E bravo Pinocchio!

Segui @massimodonelliLink esterno

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