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Matrimonio forzato, la figlia dell’imam fugge di casa

Tensioni in famiglia per motivi legati alla religione keystone

Basilea Campagna: la ragazza è la sorella dei due giovani che si rifiutarono di stringere la mano all’insegnate – La giovano sarebbe dovuta partire per la Siria

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 aprile 2016 - 14:46

La figlia dell'imam protagonista del caso della "stretta di mano" negata all'insegnante di Therwil (nel cantone di Basilea campagna, vedi articoli correlati) da parte di due bambini, è fuggita dalla famiglia e si sarebbe rifugiata in un centro di accoglienza.

Lo riferisce oggi, venerdì, la Basler Zeitung, precisando che si tratta di una minorenne ora seguita dall'Autorità di protezione dei minori e degli adulti. Oltre a lei, nel nucleo familiare, ci sono due maschi (protagonisti appunto dello scandalo del rifiuto di salutare la loro docente di scuola elementare, in quanto secondo loro l'Islam vieterebbe di toccare una donna che non sia la moglie) e altre quattro femmine.

La scuola sospetta — secondo il quotidiano — che le due sorelle maggiori (sui vent'anni) siano state sposate con la forza in Siria, paese di origine del padre. Un destino simile avrebbe toccato la giovane, che però è fuggita in un istituto che protegge le donne.

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