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Il franco forte sta penalizzando l'industria metalmeccanica

Da un'indagine promossa da Swissmem risulta che il 35% delle aziende sono lavorano in perdita e c'è chi pensa di delocalizzare

Questo contenuto è stato pubblicato il 19 agosto 2015 - 21:00

Un terzo delle aziende del settore meccanico e elettrotecnico scivola nelle cifre rosse. Sei mesi di franco forte hanno lasciato un segno pesante, afferma un sondaggio effettuato dall'organizzazione di categoria Swissmem, e anche se nelle ultime settimane l'euro ha recuperato un po', la situazione rimane difficile.

I dati dell'indagine rivelano in particolare che per far fronte all'apprezzamento della valuta nazionale il 69% delle aziende ha dovuto rivedere i prezzi al ribasso per continuare a vendere e il 77% ha ristrutturato le linee di produzione e di vendita. Ma ad allarmare di più è il fatto che ben il 35% delle aziende metalmeccaniche lavora attualmente in perdita.

E l'aumento delle esportazioni verso i mercati asiatici e degli Stati Uniti, indicano gli operatori del settore, non riesce a compensare le perdite registrate in Europa. E intanto si affaccia il temuto spettro della delocalizzazione.

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