I salari in Svizzera aumenteranno mediamente del 2,1% nel 2023
Nel 2023 gli stipendi in Svizzera saliranno del 2,1% in media, il maggiore incremento da quasi 15 anni e valore nettamente più elevato rispetto agli accordi sulle remunerazioni di quest'anno, che hanno visto un +1,1%. Ma non basteranno per compensare il rincaro dei prezzi.
I salari non stanno tenendo il passo con l'inflazione e nel 2022 il potere d'acquisto dei dipendenti si è ridotto sensibilmente, segnando il peggiore arretramento da 80 anni a questa parte: è il quadro che emerge da un'analisi di UBS, secondo la quale però a lungo termine la carenza di forza lavoro farà "certamente" aumentare le retribuzioni reali.
Stando all'inchiesta sul tema condotta dalla grande banca, l'anno prossimo gli stipendi saliranno del 2,1% in media, il maggiore incremento da quasi 15 anni.
Questi aumenti sono dovuti al fatto che l'inflazione rappresenta il tema centrale delle trattative salariali di quest'anno. Non è stato invece questo il caso nel 2021: ciò ha fatto sì che gli stipendi nel 2022 siano aumentati solo dell'1,1%, a fronte di un rincaro che è arrivato sino al 3,5%. Gli esperti di UBS stimano al 2,9% l'inflazione annua del 2022: questo significa che i salari reali dovrebbero essere scesi dell'1,8%, la contrazione più forte dal 1942.
Il prossimo anno l'inflazione presumibilmente tornerà a diminuire, "ma se si attesterà come prevediamo al 2,1%, i salari reali nel 2023 registreranno una stagnazione, piuttosto che un aumento, e non riusciranno a compensare la perdita di potere d'acquisto", scrivono gli specialisti di UBS.
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