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Nuovi jet militari, al via la campagna governativa in vista del voto

Gli attuali F/A-18 sono ormai prossimi alla pensione e devono essere usati con parsimonia per farli durare più a lungo. Una situazione che non piace al Dipartimento della difesa. © Keystone / Urs Flueeler

La Svizzera ha bisogno di nuovi aerei caccia per garantire la sicurezza della popolazione. Ne è convinta la ministra della difesa Viola Amherd che ha lanciato venerdì la campagna a favore dell'acquisto dei velivoli in vista della votazione popolare del 27 settembre.

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 giugno 2020 - 13:11

Tensioni internazionali, proliferazione dei conflitti armati, indebolimento delle organizzazioni internazionali, ciberattacchi, riscaldamento climatico e catastrofi naturali. "Il mio dovere è proteggere la popolazione da queste minacce", ha detto la responsabile del dipartimento della difesa Viola Amherd.

Per farlo serve un dispositivo di sicurezza ad ampio spettro, dispositivo di cui fanno parte anche gli aerei da combattimento. In particolare, sottolinea la ministra, sono necessari per le operazioni di polizia aerea. Ad esempio, pattugliano i cieli durante le grandi conferenze internazionali che si tengono a Ginevra e intervengono in caso un velivolo si trovi in situazione di emergenza o violi le regole. Deve anche proteggere il Paese in caso di attacco aereo esterno.

Tutti compiti per i quali elicotteri, droni o aerei leggeri sarebbero inutili, insiste Amherd.

Il servizio del telegiornale:

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Troppo vecchi

I jet attualmente in dotazione delle forze armate arriveranno alla fine del loro periodo di utilizzo al più tardi nel 2030. I 26 Tiger hanno 40 anni. Servono ormai solo alla formazione dei piloti e possono volare solo con il bel tempo. Gli F/A -18 devono essere usati con parsimonia per prolungarne la durata di vita.

Una situazione inaccettabile per la ministra che chiede dunque alla popolazione di dare il via libera all'acquisto di nuovi velivoli.

A differenza di quanto successe nel 2014, quando il popolo si espresse (con un "no") sull'acquisto per circa 3,1 miliardi di franchi di un modello di aereo particolare, i Gripen, questa volta i cittadini si esprimeranno solo sul principio di acquisto: il credito ammonta a sei miliardi.

Questi soldi non dovranno essere stanziati a discapito di socialità, formazione, o cultura, ha ricordato Amherd che con la campagna lanciata venerdì spera di evitare il ripetersi della disfatta alle urne del 2014.

Un lusso non necessario

Il Gruppo per una svizzera senza esercito, Partito Socialista e Verdi, che hanno lanciato il referendum contro l'acquisto, giudicano la spesa un lusso non necessario.

Sull'arco della loro esistenza questo tipo di velivoli costa 24 miliardi di franchi ai contribuenti, secondo gli oppositori, 18 secondo il dipartimento della difesa.

Polemica al femminile

Le critiche della sinistra in questi giorni riguardano anche la strategia di comunicazione del dipartimento della difesa, ritenuta "maliziosa". Volto della campagna sarà Fanny Chollet, unica donna pilota di caccia in Svizzera. Vediamo due opinioni a confronto nel servizio del telegiornale andato in onda giovedì.

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