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Crisi economica, nessun piano speciale da Berna

Il consigliere federale Guy Parmelin al termine della tavola rotonda con le parti sociali. Keystone / Peter Klaunzer

Contrariamente ad altri paesi vicini la Svizzera non sembra voler adottare un preciso piano per stimolare l'economia, messa a dura prova dall'emergenza coronavirus.

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 marzo 2020 - 20:13
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG e Quotidiano del 5.3.2020)

Nell'incontro di giovedì tra il ministro dell'economia Guy Parmelin e i rappresentanti delle associazioni economiche e sindacali è emersa però l'intenzione di Berna di varare provvedimenti puntuali, tra cui dovrebbe figurare in particolare l'estensione del lavoro ridotto (cassa integrazione), da 12 a 18 mesi alle aziende che si trovano in difficoltà. Già in passato è stata adottata questa misura che si è rivelata efficace per fronteggiare temporanei cali di produzione.

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Il consigliere federale Udc ha espresso la precisa volontà di superare, in sintonia con le parti sociali, la crisi e di preservare il più possibile i posti di lavoro. In questo senso il governo federale è aperto a ogni possibile soluzione per arginare le conseguenze negative dell'epidemia planetaria.

"Non vi sono tabù", anche perché nessuno è in grado di dire come evolverà la crisi, ha precisato il responsabile del Dipartimento economia: "Si sta quindi lavorando a soluzioni a breve, medio e lungo termine". Tra queste Guy Parmelin non vede la creazione di un fondo di compensazione, come invece avanzato da alcuni parlamentari.

Dal fronte sindacale il presidente dell'Uss Pierre-Yves Maillard ha chiesto procedure semplificate per la concessione del lavoro ridotto, l'allargamento dei potenziali beneficiari (includendo ad esempio i contratti atipici), agevolazioni al credito per le imprese e una politica attiva della Banca nazionale (Bns) contro il rafforzamento del franco che, come si sa, in periodi di crisi internazionale funge da valuta rifugio.  

Proprio nella giornata di giovedì il governo italiano ha deciso di raddoppiare - da 3,6 a 7,5 miliardi - le risorse che saranno stanziate per fronteggiare la crisi economica: si tratta di aiuti in corso di definizione a famiglie e imprese, come i congedi parentali straordinari, i voucher baby sitter e il rinvio degli obblighi tributari.

Sul fronte epidemiologico c'è da registrare sia in Svizzera che in Italia il costante incremento dei contagi. Nella Confederazione si contano ora 115 infettati e un decesso (un'anziana che soffriva di patologie pregresse nel Canton Vaud).

-Prima vittima del coronavirus in Svizzera

Da sottolineare la notizia di tre professionisti in ambito sanitario che in Canton Ticino hanno contratto l'infezione, circostanza questa che ha contribuito alla revisione dei protocolli nel settore della salute.

I dettagli nel servizio del Quotidiano:

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In Italia la Protezione civile ha fatto sapere in serata che gli infettati sono saliti a 3'296 e i decessi a 148.

L'evoluzione dell'infezione a livello planetario.Link esterno

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