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"Impegnarsi a fondo, cavalcando il progresso"

È il consiglio di Lino Guzzella, presidente del Politecnico di Zurigo, ai giovani presenti al convegno sul lavoro organizzato da CAVES e Com.It.Es.

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 novembre 2016 - 21:30

Imparare ciò che piace, impegnarsi a fondo e cavalcare il progresso tecnologico. È uno dei consigli che Lino Guzzella, presidente del Politecnico di Zurigo, ha dato ai giovani per avere successo nel mondo del lavoro.

Lo ha fatto durante il convegno 'Il lavoro di domani', organizzato dalla Confederazione delle Associzioni venete in Svizzera (CAVES) e dal Comitato degli italiani residenti all'estero (Com.It.Es) di Zurigo.

Il sogno di Guzzella era quello di diventare astronauta, ingegnere di razzi o di centrali nucleari. Sua mamma voleva farlo dentista. Nulla di tutto ciò si è avverato, ma quello che più conta -ha detto oggi il Presidente del "Poli"- è stato avere una buona formazione: "La formazione, l'educazione è la via del futuro. Questa idea è sempre stata chiara nella nostra famiglia."

I tempi -gli fa notare il professor Sandro Cattacin, direttore dell'Istituto ricerche sociologiche di Ginevra- sono cambiati. Altri ritmi, più flessibilità. "Non ha cambiato niente", risponde. "Stiamo in un mondo migliore di 50 anni fa. Sono convintissimo. Non vedo nessuna ragione per la quale ci dovremmo adesso rafforzare in questo pessimismo. Naturalmente non è facile, naturalmente si deve lavorare, ma questo non è niente di nuovo."

Ma cosa consiglierebbe ai giovani di oggi? "Fate quello che veramente vi fa piacere. Siate sinceri con voi stessi. Guardate dove sono i vostri talenti, siate anche sinceri dove mancano i talenti."

Soprattutto, ha continuato Guzzella, opporsi ai cambiamenti -anche tecnologici- non serve a nulla: "Il progresso tecnologico è bello. Cogliamo questa opportunità e non cerchiamo sempre di combatterla."

Guzzella, e soprattutto Cattacin, non hanno poi voluto dimenticare chi -allo studio, preferisce l'apprendistato.

"Dobbiamo continuare a investire in tutti gli altri", osserva il direttore dell'Istituto ricerche sociologiche di Ginevra. "Ciascuno ha il diritto di avanzare nella sua conoscenza, perché è lì la chiave per entrare in una vita decente e i posti di lavoro che possono dare soddisfazione."

Soddisfazioni -hanno sottolineato i relatori- accessibili a tutti se c'è impegno, flessibilità e apertura al nuovo.

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