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USA, Clinton e Trump alle battute finali

Si chiude una campagna mai vista per temi e toni; ombre su Hillary per le dichiarazioni di Assange sulla Libia; il divario tra i candidati diminuisce

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 novembre 2016 - 16:56

A soli tre giorni dal voto, negli Stati Uniti diminuisce il divario tra i due candidati alle presidenziali Trump e Clinton mentre continua la campagna al vetriolo con reciproci, aspri, scambi di accuse. Una campagna elettorale che non ha precedenti per temi e toni usati dai rivali, dicono gli analisti politici.

Per far fronte all'avanzata di Donald Trump, a dare una spinta a Hillary Clinton è sceso di nuovo in campo Barack Obama, che ha gettato acqua sul fuoco dopo le polemiche scatenate dalla notizia di una nuova inchiesta dell'FBI sulle email dell'ex segretaria di Stato, dicendo di non credere che il direttore Comey avesse intenzione di influenzare in alcun modo le elezioni.

Il presidente in carica ha inoltre spiegato perché non votare Trump: "Non è mai successo che i repubblicani denunciassero il candidato del loro stesso partito, ma se l'hanno fatto è perché Trump è semplicemente inadeguato a fare il presidente, e incapace, per temperamento ad assumere il ruolo di comandante in capo".

Intanto, però, il candidato repubblicano sta recuperando terreno nei confronti della sua sfidante. Forte dei sondaggi, ha chiuso la sua campagna parlando alla pancia degli elettori promettendo il più significativo taglio alle tasse dai tempi di Reagan.

A mettere in ombra la Clinton, poi, anche le dichiarazioni del padre di Wikileaks Assange che in un'intervista alla tv russa Russia Today ha detto che la guerra in Libia è stata "la guerra di Hillary Clinton, dato che l'ha sponsorizzata come si evince dalle sue email e questo per potersi avvantaggiare nella corsa alla presidenza".

Nel suo discorso finale da Cleveland, in Ohio, Hillary Clinton è stata affiancata dalla popolarissima cantante Beyoncé, amata da quella fascia di giovani che costituiscono l'ago della bilancia e che in queste agitate elezioni, potrebbero fare la differenza. A tempo di rap con Jay-Z, ha chiesto agli americani di andare a votare, per fare ancora la storia, eleggendo la prima donna presidente.

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