Israele celebra i suoi 70 anni
Israele festeggia questa settimana i suoi 70 anni, celebrazioni dalle quali emerge la soddisfazione per il successo economico, tecnologico e militare, ma anche una certa inquietudine legata alle divisioni interne e alle minacce esterne.
Il raccoglimento in memoria delle vittime del terrorismo e di chi è stato ucciso mentre era al servizio del paese, coincide quest'anno con le celebrazioni che commemorano i 70 anni dalla nascita di Israele. Mercoledì e giovedì viene infatti ricordata la creazione dello Stato, proclamata il 14 maggio 1948. I festeggiamenti si tengono in questo periodo in funzione del calendario ebraico.
Tra successi e tensioni
Lo standard di vita in Israele è paragonabile a quello dell'Europa occidentale. Spinto dal settore dell'alta tecnologia, il Pil pro capite israeliani è di 40'000 dollari, un livello simile a quello di Italia e Corea del Sud.
Il paese vanta successi scientifici e militari enormi per un paese della sua taglia (circa 9 milioni di abitanti). Ha inoltre coltivato buone relazioni diplomatiche con la maggior parte del mondo nonostante le molte critiche riguardo alle sue politiche verso i palestinesi.
Proprio a causa di queste ultime, viene regolarmente accusato di crimini di guerra, un aspetto che sottolinea come Israele sia anche consumato dai conflitti e dalle divisioni interne: religiose, etniche ed economiche. In Israele troviamo il più alto livello di disparità tra i paesi sviluppati. La povertà colpisce in particolare gli arabi.
Le tensioni sono anche esterne. Si sono recentemente acuite in particolare quelle con l'Iran, attualmente presente militarmente nella vicina Siria.
"Con l'aiuto di Dio, questo Stato continuerà a esistere per 7'000 anni. Coloro che vogliono ucciderci non ci sconfiggeranno", ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu.
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