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Quel che si sa e ciò che ancora si ignora sul covid-2019

Più mortale dell'influenza stagionale, ma meno virulento delle precedenti epidemie legate a un coronavirus. È a questo livello che si situerebbe la pericolosità del covid-2019, il virus apparso in Cina a dicembre.

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 febbraio 2020 - 21:13
tvsvizzera.it/Zz/afp con RSI (TG del 22.02.2020)
La mascherina, ricordano le autorità, è necessaria per le persone già malate. Keystone / Matteo Corner

 Secondo le ultime cifre dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) diffusi venerdì, sono 2'230 i decessi su 75'569 casi confermati di contagio nella Cina continentale. Al di fuori di questo Paese l'Oms contava 1'200 casi in 26 diversi paesi. L'Italia e ha annunciato dei morti a causa del virus che avrebbe raggiunto anche Milano. Un uomo ricoverato all'ospedale San Raffaele è risultato positivo al test.

La situazione nella Penisola nel servizio della Radiotelevisione svizzera: 

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Il Centro cinese di controllo e prevenzione delle malattie ha pubblicato questa settimana uno studio che ha considerato 72'314 casi confermati, sospetti, diagnosticati clinicamente o asintomatici del nuovo virus.

Si tratta dello studio più importante realizzato dall'inizio dell'epidemia e secondo i risultati la malattia è "benigna" nel 80,9% dei casi, "grave" nel 13,8% e "critica" nel 4,7%.

Il tasso di mortalità aumenta con l'età del malato e gli ultraottantenni sono i più a rischio. Per questa fascia di popolazione i decessi arrivano al 14,8% dei contagiati. I pazienti già affetti da malattie cardiovascolari sono i più minacciati, davanti ai diabetici o alle persone che soffrono di malattie respiratorie croniche o ipertensione.

Le stime sulla mortalità devono comunque essere ancora prese con prudenza poiché si ignora quante persone siano state effettivamente contagiate.

Gli specialisti sembrano essere d'accordo sul fatto che ogni malato infetta in media 2 o 3 altre persone (cifra che rappresenta quello che in epidemiologia è definito "tasso netto di riproduzione" o R0).  L'R0 del Covid è maggiore di quello dell'influenza (1,3 persone), nettamente inferiore al morbillo (più 12) e comparabile alla Sars (3).

Molti mettono tuttavia in guardia sul fatto che in tutta probabilità il numero di casi è sottostimato. Uno studio dell'Imperial College di Londra ritiene che circa due terzi dei casi di covid-2019 usciti dalla Cina non sono stati individuati. Una delle maggiori preoccupazioni sono i casi asintomatici.

La durata dell'incubazione, stimata tra i 2 e i 10 giorni, ha portato a fissare il periodo di osservazione o di quarantena a 14 giorni per i casi sospetti o le persone rimpatriate da zone a rischio. Alcuni ricercatori sostengono però che l'incubazione potrebbe durare più a lungo, fino a 27 giorni, ma questa ipotesi si rifà a un caso unico ed è tuttora in corso di verifica.

Semplici precauzioni

Il virus si trasmette essenzialmente con il contatto fisico o per via respiratoria tramite le goccioline di saliva espulse ad esempio con un colpo di tosse. La vicinanza deve essere dunque elevata (circa un metro).

Le raccomandazioni su come evitare di ammalarsi o propagare l'infezione sono simili a quelle di una normale influenza stagionale: lavarsi spesso e bene le mani, tossire o starnutire in un fazzoletto o nell'incavo del gomito anziché sulle mani, portare una mascherina solo se si è ammalati.

I sintomi sono descritti dall'Oms come segue: "I più comuni sono difficoltà respiratorie, febbre, tosse. Nei casi gravi l'infezione può portare a una polmonite, a un'insufficienza renale e nei casi estremi alla morte".

Non c'è al momento nessun vaccino e le cure consistono nel trattamento dei sintomi. L'efficacia degli antivirali su alcuni pazienti è in corso di valutazione.

Le considerazioni di Fabrizio Pregliasco, virologo all'Università degli Studi di Milano e primario presso l'Ospedale Galeazzi del capoluogo lombardo.

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Si ritiene che questo nuovo coronavirus sia nato nei pipistrelli ma i ricercatori pensano potrebbe essere arrivato all'uomo attraverso un altro animale. 

Scienziati cinesi hanno indicato che l'intermediario potrebbe essere il pangolino, ma la cosa deve essere ancora verificata. Questo piccolo mammifero è uno degli animali più illegalmente trafficati al mondo.

Le scaglie del pangolino vengono massicciamente impiegate nella medicina tradizionale cinese. Copyright 2016 The Associated Press. All Rights Reserved.


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