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Massacro a Charlie Hebdo

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Due terroristi sono entrati nella sede del settimanale satirico a Parigi uccidendo 12 persone.

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 gennaio 2015 - 16:39

Dodici persone uccise. Questo il bilancio del nuovo attacco, il più grave della sua storia, contro il settimanale satirico francese Charlie Hebdo. Uomini incappucciati e armati hanno fatto irruzione mercoledì nella sede del giornale aprendo il fuoco con dei kalashnikov. Dodici persone sono state uccise come detto, tra cui due agenti di polizia, altre quattro sono rimaste gravemente ferite, stando al bilancio del presidente francese François Hollande, immediatamente giunto sul luogo della strage.

Secondo alcune testimonianze, dopo l'attacco i due assalitori sarebbero riusciti a fuggire, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. I due durante l'attentato hanno gridato «Allah u Akbar», Dio è grande: lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, trasmesse da France Televisions.

«È stato un attentato terroristico, non c'è dubbio. La Francia è sotto shock», ha dichiarato Hollande. «Diversi attentati - ha aggiunto il capo dell'Eliseo - sono stati sventati nelle ultime settimane».

Posti di blocco sono stati organizzati in tutta Parigi e il governo ha deciso l'immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l'Ile-de-France, la regione di Parigi. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.

Il settimanale, già in passato nel mirino dei fondamentalisti islamici per vignette su Maometto, aveva pubblicato mercoledì mattina in copertina una caricatura dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi «Sottomissione», che racconta l'arrivo al potere in Francia di un presidente islamico.

Circa un'ora prima dell'attacco, sul profilo twitter del giornale è apparsa una vignetta caricaturale del leader dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi con gli auguri per il nuovo anno.

ATS/red

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