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E-mail gate, Clinton non sarà incriminata

L'FBI: da segretaria di Stato, col suo indirizzo privato, ha compiuto gravi negligenze ma non ha violato intenzionalmente la legge

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 luglio 2016 - 21:30

Hillary Clinton non sarà incriminata per avere utilizzato un indirizzo email privato quando era a capo del Dipartimento di Stato USA. Al termine di un'inchiesta durata mesi, l'FBI ha annunciato martedì mattina che la candidata democratica alla presidenza ha compiuto gravi negligenze ma non ha violato intenzionalmente la legge.

In particolare, il direttore dell'agenzia James Comey ha accusato Hillary Clinton e il suo staff al Dipartimento di Stato di ripetute, serie negligenze nella trasmissione e nell'archiviazione di oltre un centinaio di email classificate, con il rischio potenziale che hacker stranieri possano aver penetrato il server privato della Clinton e rubato informazioni classificate appunto Top Secret.

Malgrado la gravità delle accuse, l'FBI ritiene comunque che non ci siano gli estremi per procedere a un'incriminazione. Per la Clinton si tratta dunque di un'assoluzione che non fuga però tutte le ombre sollevate da uno scandalo che rischiava di compromettere la sua corsa verso la Casa Bianca.

E-mail Gate, quali conseguenzeLink esterno

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