Brexit, è scontro sulla questione irlandese
Il governo britannico respinge il progetto di accordo sulla Brexit divulgato mercoledì dalla Commissione europea, 120 pagine per regolare l'uscita del Regno Unito dall'UE. Principale punto di disaccordo: l'Irlanda del nord.
Mancano tredici mesi (29 marzo 2019) al divorzio tra Londra e Bruxelles. Sono pochi, poiché una volta ottenuto il testo definitivo dell'accordo, questo andrà ratificato sia da Consiglio e Parlamento UE, sia da Westminster.
E così, mercoledì, il capo negoziatore per l'Unione Michel Barnier ha presentato la bozza adottata dai CommissariLink esterno. "Se vogliamo che questi negoziati siano un successo dobbiamo accelerare", ha detto. "I tempi sono stretti tra oggi e l'autunno".
Divergenze importanti
Il testo, che dovrebbe regolamentare un'uscita "in modo ordinato", dovrà essere approvato dai 27 Stati e dal Parlamento europeo, prima di essere messo sul tavolo negozialeLink esterno. Solo che il Regno Unito lo ha già respinto.
"Permangono divergenze importanti", aveva anticipato Barnier, "sul periodo di transizione. Le principali riguardano il trattamento dei cittadini, e l'applicazione delle norme europee, che devono essere le stesse per tutti, anche in questo periodo".
La questione irlandese
L'istituzione di barriere al confine tra l'Irlanda (UE) e l'Irlanda del nord (Regno Unito), vuole essere evitata da entrambe le parti. Bruxelles suggerisce (in un protocollo separato, rispetto all'accordo di recesso) la creazione di una 'area comune'.
Concretamente, chiarisce Barnier, significa un pieno allineamento dell’Irlanda del Nord con le norme sulle merci, veterinarie e fitosanitarie dell'UE, e con le regole dell'Unione doganale. Londra dovrebbe inoltre sostenere l'economia dell'intera isola.
May: testo inaccettabile
"Nessun primo ministro britannico potrebbe mai essere d'accordo", ha riassunto la premier Theresa May, durante l'ora delle domande alla Camera dei Comuni.
Inserire l'Irlanda del Nord in un'area comune allineata alla normativa europea è irricevibile poiché "violerebbe l'integrità costituzionale" del Regno Unito, ha dichiarato.
Ue pronta all'insuccesso
Mentre un nuovo round di negoziati è previsto per la prossima settimana, l'UE si prepara ad affrontare qualsiasi scenarioLink esterno, anche il mancato accordo.
È "un lavoro che viene portato avanti dal segretario generale della Commissione Alexander Italianer, che prepara questo piano d'emergenza", ha rivelato Michel Barnier. "Ma non è l'opzione su cui lavoro io. Io lavoro per un recesso ordinato".
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