Frontalieri, c’è una scorciatoia per il casellario giudiziale
Si tra facendo strada un’alternativa al casellario giudiziale per stranieri (frontalieri e dimoranti), revocato la settimana scorsa dal Canton Ticino per agevolare l’accordo fiscale con l’Italia.
Il Consiglio Nazionale ha infatti invitato, con un postulato adottato tacitamente, il governo federale a valutare l’adesione al programma europeo ECRIS (European Criminal Records Information System) con cui le autorità possono ottenere sistematicamente le informazioni sui richiedenti di permessi di soggiorno e lavoro.
In questo ambito "l'autocertificazione non garantisce gli stessi risultati" di un accesso al casellario giudiziale, ha sottolineato il deputato ticinese Marco Romano (PPD) a nome della commissione.
Tuttavia un'attuazione diretta delle iniziative promosse dal Ticino sul casellario giudiziale a livello federale (e non più cantonale) "significherebbe che la legge sugli stranieri dovrebbe essere modificata" e per di più in modo “incompatibile con le disposizioni dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) con l'Ue". E ciò inevitabilmente "creerebbe incertezza giuridica", ha spiegato Romano.
La richiesta espressa dal Canton Ticino potrebbe dunque essere soddisfatta tramite l'adesione della Svizzera a questo sistema. Anche se su questo punto il Consiglio federale, che è favorevole al postulato, così come ha sottolineato la ministra Simonetta Sommaruga, ritiene utile un’adesione di Berna al programma europeo ECRIS in termini generali, non solo quindi per venire eventualmente incontro dalle rivendicazioni ticinesi.
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