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"Le responsabilità della tragedia di Genova sono chiare"

Un mese fa crollava una parte del ponte Morandi sull'autostrada A10 a Genova, uno dei principali della città. Ora, in un'intervista esclusiva, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli lancia accuse precise contro i responsabili della tragedia.

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 settembre 2018 - 20:57
Claudio Moschin, tvsvizzera.it/fra con RSI News/TG
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"Tagliare per sempre la concessione ad Autostrade, che dovrà pagare per la ricostruzione del ponte anche se i lavori non le verranno mai affidati". Così, senza tanti giri di parole, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti italiano Danilo Toninelli ai microfoni RSI spiega come il Governo intende procedere dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, avvenuto lo scorso 14 agosto.

In una lunga intervista fa il punto alla situazione anticipando quelli che, secondo lui, dovranno essere i contenuti del Decreto Genova che il Consiglio dei ministri italiano dovrebbe approvare venerdì, a un mese esatto dalla tragedia che ha provocato 43 morti e decine di feriti, lasciando senza casa centinaia di persone e privando della città di una delle sue arterie stradali più importanti.

"Il ponte sarà ricostruito entro la fine del 2019", afferma l’esponente del Governo giallo-verde che non nasconde il suo fastidio nei confronti del governatore della Liguria e commissario per l'emergenza Giovanni Toti che, negli scorsi giorni, ha presentato il progetto del nuovo viadotto disegnato dall'architetto Renzo Piano. "Secondo me l’errore è stato di dare la possibilità ad Autostrade per l’Italia, attraverso la figura del suo amministratore, di sedersi insieme a lui, che rappresenta il Governo, e a Renzo Piano", spiega il 44enne bresciano.

Un ministero di burocrati

Dallo scorso 1. giugno guida quello che non esita a definire un ministero di burocrati. Un ministero incaricato dei lavori dove ha scoperto non c'è neanche un ingegnere. Ora, annuncia, intende riparare alla situazione creata "dai vecchi partiti" con centinaia di assunzioni.

Ricostruzione

Per quanto riguarda la ricostruzione del Ponte Morandi, assicura che "Non lo ricostruirà chi aveva il dovere e il compito di farlo stare in piedi e di farci passare sopra gli automobilisti. Che sono la concessionaria Aspi (Autostrade per l’Italia, ndr.) e la famiglia Benetton, principalmente. Loro dovranno mettere i soldi e noi lo faremo ricostruire da un’azienda di Stato, molto probabilmente FinCantieri”.  Questo perché, continua: "È un impegno che noi abbiamo preso il giorno stesso, il giorno dopo, e i giorni seguenti la tragedia, e ce lo hanno chiesto principalmente le famiglie delle vittime. Non ci chiedevano soldi. Le abbiamo incontrate nel giorno dei funerali del 18 agosto: ci chiedevano verità e ci chiedevano di togliere di torno proprio chi ha fatto crollare un ponte con la morte di così tante persone".

Il ministro spiega anche sul nuovo ponte "ci sarà il sigillo dello Stato. Con i soldi dei responsabili che l’hanno fatto cadere. Sarà anche l’occasione per questo Governo per valorizzare alcune società pubbliche italiane, come FinCantieri o ItalFer, che tutti ci invidiano, per progettare e ricostruire un ponte che dovrà essere ricordato e dovrà durare centinaia di anni".

E non è finita qui: "Autostrade per l’Italia non deve più farsi vedere! – continua il ministro - Deve mettere mano al portafoglio per far ricostruire il ponte", ma pure per risarcire le vittime del crollo e tutti i danni, compresi quelli d'immagine arrecati all'Italia.

L'intervista completa

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