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Parigi, in mostra l'amicizia tra Picasso e Giacometti

Dal 1931, i due si incontrarono spesso nella capitale francese per discutere delle loro opere; esposizione-dialogo al Museo Picasso

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 ottobre 2016 - 21:51

Parigi , 1931. Luogo e anno del primo incontro tra Alberto Giacometti e Pablo Picasso. Tra i due artisti è l'inizio di una lunga amicizia che nella capitale francese li porterà spesso ad incontrarsi per discutere delle loro opere. Proprio legame, il Museo Picasso di Parigi dedica ora una mostra.

Il primo incontro avviene nel circolo dei surrealisti. Ma i due artisti conoscevano già le rispettive opere, e si ammiravano. Alberto Giacometti contemplava i quadri di Pablo Picasso, questo ad esempio [cfr. video]. Picasso le sculture di Giacometti. Il maestro spagnolo, infatti, era presente alla prima mostra parigina del bregagliotto.

"Giacometti era molto fiero di avere l'attenzione di Picasso", racconta la direttrice Fondazione Giacometti Catherine Greiner. "Lui che aveva 20 anni meno. A quell'epoca Picasso era già considerato il grande maestro della modernità".

Entrambi, erano fatalmente attratti dalle belle donne. Dipingevano e modellavano le loro muse sempre in nuove forme e colori.

"Era un aspetto", spiega Greiner, "che avvicinava veramente i due uomini. Che sono stati tra i pochi artisti a dare un carattere così esasperato e visivamente forte alla rappresentazione delle loro fantasie, che erano fantasie d'amore certo, ma anche di morte".

Leggendo le lettere di Giacometti alla famiglia si capisce quanto fosse solida l'intesa con Picasso. Giacometti era tra i pochissimi che avevano il permesso di criticare le opere del genio di Malaga.

La seconda guerra mondiale segna un punto di svolta. I due lasciano la Parigi occupata. L'amicizia rinasce dopo il conflitto. È il cane di Picasso a ispirare questa scultura di Giacometti. Non mancano però alcune tensioni.

"La stima non poteva trasformarsi in condivisione totale. Perché entrambi erano ossessionati dalle loro creazioni"

Negli anni cinquanta poi l'amicizia artistica si spegne. Con la partenza definitiva di Picasso dalla Ville Lumière.

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