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Coronavirus in Svizzera, oltre 1'000 casi in 24 ore

Sempre a portata di viso. L'obbligo di portare la mascherina in negozi e luoghi pubblici chiusi è introdotta in sempre più cantoni. © Keystone / Gaetan Bally

La Svizzera ha registrato 1'077 nuovi contagi da coronavirus in 24 ore, secondo le cifre pubblicate mercoledì dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Un livello non raggiunto da inizio aprile.

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 ottobre 2020 - 14:59

Secondo quanto comunicato dall'UFSP, si contano due decessi legati al Covid-19 e dieci ricoveri. Da martedì, sono stati 15'122 i test effettuati, con un tasso di positività del 7,12%. Martedì questa percentuale era del 9,69%, la più alta da quando i contagi hanno ricominciato ad aumentare durante l'estate.

In due settimane, le nuove infezioni sono state in totale 6'359, il che porta la Svizzera ad un tasso di 74,1 casi su 100'000 abitanti. È superata dunque la soglia dei 60 casi, limite oltre il quale la stessa Confederazione considera una regione ad elevato rischio di contagio. Ritornando in Svizzera da tali luoghi, vige l'obbligo di quarantena. 

La zona più toccata resta la Svizzera francese, ma la situazione preoccupa anche nei cantoni Grigioni e Ticino, dove i nuovi casi sono stati rispettivamente 39 e 24, i più alti da mesi. In Ticino 150 persone sono state messe in quarantena, un centinaio dopo che due persone che hanno frequentato una discoteca a Lugano sono risultate positive. Le altre a causa di un simile scenario in occasione di una partita di calcio interregionale.

Anche nella Svizzera tedesca la situazione è tesa. Mercoledì, dopo Zugo anche Berna ha annunciato che sul suo territorio entrerà in vigore l'obbligo di portare la mascherina nei negozi e in tutti i luoghi pubblici chiusi. Analoghe misure sono già in vigore nei cantoni di Ginevra, Vaud, Neuchâtel, Friburgo, Giura, Vallese, Zurigo, Basilea-Città e Soletta.

Il servizio del TG:

Contenuto esterno

Filippo Grandi positivo al test Covid-19

Di mercoledì è anche la notizia che il coronavirus ha raggiunto uno dei più alti responsabili dell'ONU a Ginevra. L'Alto commissario per i rifugiati, l'italiano Filippo Grandi, ha annunciato di essere risultato positivo al test, due giorni dopo aver aperto il comitato esecutivo dell'HCR. 

Grandi ha precisato di avere sintomi, ma leggeri, e che proseguirà l'attività da casa. La riunione è in programma fino a venerdì e sono rispettate severe regole per garantire la sicurezza: distanza fisica, un solo membro per delegazione nella sala e obbligo di indossare la mascherina. 

tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 07.10.2020)

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