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Noi, drogati di internet

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Questo contenuto è stato pubblicato il 06 dicembre 2017 - 15:19
Jona Mantovan, RSI News

I casi di dipendenza da internet, in Ticino "sono qualche decina all'anno", sottolinea Dario Gennari, psicologo e responsabile Nuove Dipendenze di Ingrado dal suo ufficio a Bellinzona (guarda il VIDEO). "Sono quelli che conosciamo, ma è solo la punta dell'iceberg, perché ce ne sono parecchi che non si fanno avanti o che, semplicemente, non vogliono riconoscere il problema e modificare il loro stile di vita". 

Ma com'è essere "drogati" di rete? "Il meccanismo è lo stesso di quello legato all'abuso di alcool o droghe — dice l'esperto —. Si cercano gratificazioni immediate che poi portano a un uso compulsivo del mezzo, lo vediamo nei giochi dove ci sono premi e riconoscimenti. Le persone, poi, si isolano e hanno atteggiamenti aggressivi quando qualcuno (un familiare, ad esempio) vuole intervenire sul loro comportamento".

RSI/px - Cumulus Media, wikipedia, visualcapitalist


Secondo lo studio JAMES 2017 pubblicato da Swisscom quest'estate (vedi specchietto), l'1% della popolazione sopra i 15 anni presenterebbe un "uso problematico" di internet. "Attenzione, però — avverte Gennari —, da qui ad avere una diagnosi clinica ce ne passa! Non dobbiamo pensare che 70'000 persone in Svizzera siano malate da web".

RSI/px - Swisscom James Focus 2017, UFS, studio MIKE

Tra shopping compulsivo, sesso e videogiochi virtuali che annientano i rapporti sociali del mondo "reale", senza dimenticare problemi di natura fisica e psicologica, l'allarme "nuove dipendenze" è scattato da un po', complice anche la diffusione dei cellulari. "Gli elementi che trasformano internet in un luogo fertile per queste nuove dipendenze — evidenzia lo psicologo — sono l'anonimato, l'immediatezza, la disponibilità immediata e l'isolamento".

RSI/px - Monitoraggio svizzero delle dipendenze, pubblicazione In-dipendenze 2017

L'Ufficio federale della sanità ha istituito il portale safezone.chLink esterno, che offre consulenza online su qualsiasi tipo di dipendenza (anche quella da web). Qui è possibile partecipare a chat di gruppo o individuali, ma anche rimanere in contatto con la posta elettronica. "L'anonimato è garantito — spiega Lucia Galgano, una delle responsabili — e gli utenti si registrano con pseudonimo, anno di nascita e genere. Un indirizzo email non è richiesto. Il mezzo è interessante, anche perché sfrutta lo stesso canale che causa la dipendenza in questione".

RSI-px

Una chat dedicata alla cyberdipendenza è stata programmata sul portale safezone mercoledì 6 dicembre, dalle 20.00 alle 20.45. Si tratta di una chat individuale, con un consulente. Siete "drogati" di internet? O conoscete qualcuno che ne è affetto? Questa è la vostra occasione.

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