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Matteo Renzi: "Come fa un elettore moderato a votare la Meloni?"

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, è stato ospite a Lugano al Fesdtival Endorfine. Keystone / Angelo Carconi

Ospite al Festival Endorfine che si è tenuto a Lugano nel corso del finesettimana, Matteo Renzi, intervistato dai colleghi della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI, ha parlato di Europa ed elezioni italiane.

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 settembre 2022 - 11:35
tvsvizzera.it/mrj

Il senatore e leader di Italia viva Matteo Renzi è stato ospite durante il finesettimana al Festival Endorfine di Lugano. Si è discusso di Europa e di elezioni italiane. La sua presenza in Svizzera, a pochi giorni dall’appuntamento alle urne, ha spiegato l’ex premier, è importante perché vuole ricordare ai cittadini italiani che vivono all’estero che anche loro possono partecipare alle elezioni. Ma non solo: un evento come quello ticinese permette di avere una visione sempre più globale della politica, che diventa sempre più importante.

A dimostrarlo, ha spiegato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI, è la situazione attuale in Europa. Se 15 anni fa, nel corso della crisi finanziaria globale, la reazione fu molto negativa e l’austerity messa in atto non fece che creare ancora più problemi e disoccupazione, così non è oggi. Per contrastare la pandemia, il conflitto in Ucraina, la crisi energetica, la diffusione degli estremismi, serve “un’Europa che non sia solo quella dei burocrati, ma anche quella dei visionari. Io a quest’Europa credo”.

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Il leader del terzo polo della composizione globale del panorama politico italiano, spiega che Italia Viva risponde alle esigenze di quegli elettori che non si riconoscono più in formazioni politiche come Forza Italia, che non è più secondo lui un partito moderato europeista, che segue le posizioni del partito popolare europeo, ma che è ora una destra guidata dai sovranisti. “Un elettore moderato, conservatore, come fa a riconoscersi nella fiamma della Meloni?”. Un’analisi simile la offre anche riguardo al Partito Democratico (PD), di cui lui stesso è stato segretario: “quel PD lì, però, era un PD che amava Tony Blair, Bill Clinton e Obama. Oggi il ha preso una rotta e una deriva totalmente di sinistra estremista”.   

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