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Le vie per una nuova vita

Sul Canale d'Otranto, tra Grecia e Puglia, l'ultima sfida dei trafficanti d'esseri umani. Reportage

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 ottobre 2015 - 20:41

Le vie percorse dagli immigrati per raggiungere l'Europa sono note. Le più praticate e meno costose, ma anche le più rischiose, sono quelle della Libia e dei Balcani. Ma ve ne sono altre, delle quali si parla poco o nulla, utilizzate da un numero sempre maggiore di persone. Una tra queste è quella del Canale d'OtrantoLink esterno, che collega le coste greche e turche con quelle pugliesi, del Salento in particolar modo.

"Quest'anno abbiamo arrestato 17 scafisti e sequestrato una trentina di imbarcazioni", racconta Rocco Nicola Savino, tenente colonnello della guardia di finanza della stazione navale di Bari, che parlando di questo "corridoio" sempre più battuto, aggiunge: "Solo questa mattina una nostra unità ha intercettato una barca a vela diretta in Italia, condotta da due cittadini turchi, con a bordo una famiglia di siriani. Pensiamo siano immigrati clandestini, stiamo verificando i loro documenti".

La guardia di finanza, che controla e pattuglia le coste italiane, è particolarmente attenta al traffico di immigrati che, nel Canale d'Otranto, è gestito prevalentemente da organizzazioni malavitose turche e albanesi. È un'attività molto redditizia, se si considera che ogni persona può pagare fino a 7'000 euro per raggiungere l'Italia, prima di riprendere il cammino verso il Nord Europa. GUARDA I REPORTAGE.

Alcune cifre

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiatiLink esterno ha calcolato che dall'inizio del 2015 sono oltre 366'000 le persone che sono riuscite ad attraversare il Mediterraneo. I morti in mare sono stati non meno di 2'800. La gran parte dei migranti, 244'000, ha raggiunto l'Europa attraverso la Grecia, 119'000 dall'Italia, 1'950 dalla Spagna. Secondo i dati raccolti dall'UNICEFLink esterno, la situazione più critica si registra attualmente alla frontiera della Macedonia, dove il numero di donne e bambini che transitano nel paese per cercare rifugio nel Vecchio continente è triplicato in tre mesi.

Lino Bini

Guarda anche:

Le cento e una isole grecheLink esterno

Con la guardia di finanza sulle tracce dei trafficanti di esseri umani nel Canale d'Otranto. Sulla banchina del porto di Otranto sono le 5.00 del mattino. Gilberto Gloria, comandante della guardia di finanza, sta impartendo gli ultimi ordini al suo equipaggio, composto da quattro persone, affinché la motonave sulla quale presta servizio possa prendere il largo in tempi brevi e iniziare così il pattugliamento quotidiano della costa salentina...

Le cento e una isole greche - Seconda parteLink esterno

Guardie e ladri... per mareLink esterno

La guardia di finanza e le barche sequestrate ai trafficanti di esseri umani nel Canale d'Otranto. Per contrastare le organizzazioni malavitose, turche e albanesi in particolare attive nel Canale d'OtrantoLink esterno, la guardia di finanza utilizza navi, scafi ed elicotteri, ma anche le stesse imbarcazioni sequestrate ai trafficanti...

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