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La spesa costa meno grazie all'Euro debole

Le grandi catene alimentari in Svizzera al lavoro per introdurre prezzi più competitivi

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 gennaio 2015 - 11:42

Dopo lo sblocco del cambio euro-francoLink esterno, le grandi catene di distribuzione Migros e Coop hanno deciso di rivedere la loro politica dei prezzi. Da qualche giorno, difatti, entrambe hanno cominciato a ritoccare verso il basso il costo di molti prodotti provenienti dalla zona euro. L'obiettivo è quello di offrire prodotti prezzati in maniera competitiva, se confrontati con la vicina Italia, e mantenere dunque l'attuale clientela.

I nuovi prezzi ribassati

Nello specifico, Migros ridurrà del 10-30% circa i prezzi di frutta e verdura e per certi articoli Food e Non Food introdurrà un calo dei prezzi. Qui il dettaglio dei prezziLink esterno per singolo prodotto.

Dal canto suo, Coop abbasserà il prezzo dell'olio d'oliva, del formaggio grattugiato provenienti dall'Italia e di quelli a pasta molle francesi, ma anche su prodotti non alimentari come pannolini. Qui il dettaglio dei prezzi per singolo prodotto (file PDF)Link esterno.

Secondo quanto rilevato dall'Ufficio federale di statistica, la quota delle spese per questi prodotti incide per circa il 10,2 % sul bilancio familiare complessivo. 20 anni, fa tale quota era di oltre il 15 %.

La reazione dei consumatori

L'Associazione dei Consumatori Ticinesi, anche se non si è ancora espressa in maniera ufficiale in merito, si dice abbastanza contenta poiché la situazione degli acquirenti svizzeri è migliorata sotto alcuni aspetti.

"Il settore del commercio non vuole più far arrabbiare i consumatori", ha commentatoLink esterno il sorvegliante federale dei prezzi Stefan Meierhans in un'intervista al domenicale "SonntagsBlick", criticando quello che lui definisce il "sovrapprezzo svizzero" pagato dalla popolazione.

Impedire agli importatori di praticare una maggiorazione sui prezzi dei prodotti si inserisce in una più ampia iniziativa parlamentare, presentata dal liberale radicale Hans Altherr (e passata) al consiglio degli Stati nei giorni scorsi. Rimane da vedere se il dialogo cominciato tra le parti (catene di distribuzione e produttori) sarà proficuo anche in futuro.

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