Volontari ticinesi in Abruzzo, una storia che si ripete
La vasta mobilitazione in Ticino, in seguito ai tristi avvenimenti che hanno colpito nelle scorse settimane l’Abruzzo, non costituisce un caso isolato.
La valanga che si è abbattuta il 18 gennaio sull’albergo Rigopiano a Farindola e le località montane restate isolate per le abbondanti nevicate nella regione del Gran Sasso hanno suscitato la pronta reazione dei pompieri di Bellinzona, Locarno e Chiasso: una cinquantina di volontari è partita alla volta dell’Abruzzo con 8 frese per liberare le strade ricoperte da metri di neve e una quantità di viveri e altro materiale raccolto anche attraverso il tam tam dei social media.
In questi giorni hanno fatto ritorno nella Confederazione ma i loro interventi sono stati seguiti sul web e hanno suscitato la curiosità e l’apprezzamento di giornali e tivù italiani.
Ma anche in passato il cantone italofono si era distinto per iniziative a sostegno dei fiorentini in occasione dell’alluvione del 1966 e dei terremotati in Friuli nel 1976 e in Irpinia nel 1980. E successivamente dopo i sismi in Emilia, all’Aquila e ad Amatrice. E alcuni volontari ticinesi, come testimonia il servizio video del Quotidiano, hanno partecipato a più di uno di questi catastrofici eventi.
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