Il 21 marzo ricorre la Giornata internazionale della foresta. Quest’anno l’accento è posto sul ruolo cruciale del patrimonio boschivo nell’approvvigionamento idrico del pianeta. I tre quarti dell’acqua dolce provengono dai bacini idrici delle foreste e un terzo delle più grandi città mondiali dipende principalmente dai boschi per soddisfare il fabbisogno d’acqua.
Questo contenuto è stato pubblicato il 21 marzo 2016 - 14:00
Inoltre, circa 1,6 miliardi di persone, ossia un quinto della popolazione mondiale, dipendono dalle foreste per procurarsi cibo, combustibile, rifugio e reddito, secondo le Nazioni Unite. E i boschi racchiudono l’80% delle specie animali e vegetali del pianeta.
In Svizzera, circa un terzo del territorio è ricoperto da foreste, una proporzione simile a quella della Terra. Nella Confederazione, l’area boschiva si sta estendendo, soprattutto nelle Alpi. A livello mondiale l’evoluzione però è diversa: a causa soprattutto dell’incremento demografico, ogni anno vengono distrutti 13 milioni di ettari di foresta, per far posto in particolare a superfici agricole.
Dal 1990 è scomparsa una superficie pari a quella del Sudafrica, ossia 129 milioni di ettari, stando a un rapporto dell’ONU pubblicato l’anno scorso. Allo stesso tempo, la deforestazione è responsabile delle emissioni di diossido di carbonio in una forbice compresa tra il 12 e il 20%. Vi sono però anche segnali incoraggianti: nell’ultimo decennio, il tasso di deforestazione è diminuito di quasi il 20%.
(Selezione delle foto: Rolf Amiet, testo: John Heilprin)
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