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Il Lavaux nel patrimonio mondiale dell'Unesco

Atmosfera serale nel Lavaux: i vigneti di Chexbres swiss-image

I vigneti terrazzati che caratterizzano la sponda svizzera del lago Lemano sono stati iscritti giovedì nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità.

Questo contenuto è stato pubblicato il 28 giugno 2007 - 14:41

Il comitato di esperti dell'Unesco, riunito in Nuova Zelanda, ha accettato anche la proposta di raddoppiare la superficie del sito Jungfrau – Aletsch – Bietschhorn.

I vigneti terrazzati della regione del Lavaux, sulla sponda vodese del lago Lemano, sono stati iscritti nel patrimonio mondiale dell'Unesco. Lo ha deciso un comitato di 21 esperti riunito a Christchurch, in Nuova Zelanda. Le campane dei quattordici comuni interessati hanno suonato a festa per sottolineare l'evento.

L'iscrizione è stata annunciata giovedì dalla prefetta di Lavaux, Florence Siegrist, in una conferenza stampa a Lutry, villaggio del canton Vaud. Il presidente dell'associazione promotrice della candidatura, Bernard Bovy, ha precisato che la decisione è stata presa «all'unanimità e con le congratulazioni».

Il Lavaux è il primo sito della Svizzera francese ad essere iscritto nel patrimonio mondiale dell'Unesco, ha sottolineato Jean-Frédéric Jauslin, capo dell'Ufficio federale della cultura (Ufc).

Un marchio che protegge

Il marchio dell'UNESCO rafforza l'immagine del Lavaux sul piano internazionale e la sua protezione locale a lungo termine, afferma l'Ufc. Infatti, i beni iscritti nel patrimonio mondiale s'impegnano a rispettare un programma di misure di gestione e supervisione per assicurarne la perennità.

Con una superficie di 898 ettari, di cui 574 di vigneti, il sito è stato plasmato dal lavoro di generazioni di viticoltori già a partire dalla seconda metà del XII secolo. Il magnifico paesaggio dei vigneti terrazzati che si affacciano sul lago Lemano e guardano verso le Alpi è stato celebrato da pittori, fotografi e poeti. Frutto eccezionale di una natura unica e del paziente lavoro dell'uomo, sbalordisce da secoli i suoi visitatori.

L'idea di iscrivere il Lavaux tra i «gioielli» dell'umanità è germogliata nel 1999. La proposta è stata caldeggiata anche da Consiglio federale e parlamento. La storia è però più lunga e nasce negli anni Settanta su iniziativa di un privato cittadino, intenzionato a contrastare le mire delle ditte di costruzione intenzionate a sostituire i vigneti con delle ville.

A lungo osteggiato dalle autorità cantonali, Franz Weber è riuscito a convincere la popolazione vodese che ha accettato a due riprese d'iscrivere la protezione del Lavaux nella costituzione (1973: l'iniziativa «Salvare il Lavaux» è accolta con il 57% dei sì; 2005: «Salvare il Lavaux 2» ottiene più dell'80% di sì).

Più spazio per i ghiacchiai

La riunione dell'Unesco a Christchurch ha avuto un altro risvolto positivo per la Svizzera. Il comitato di esperti ha approvato l'ampliamento di oltre il 50% del sito naturale Jungfrau – Aletsch – Bietschhorn e ha accettato il nuovo piano di gestione della zona.

Il perimetro della regione alpina, dichiarata patrimonio naturale dell'umanità nel 2001, passa così da 539 a 824 km quadrati e interessa 26 comuni dei cantoni Berna e Vallese. Bruno Walder, capo del settore Paesaggi d'importanza nazionale dell'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam), ha sottolineato come la Svizzera debba impegnarsi a preservare questa zona unica di alta montagna per le generazioni future. A questo scopo servono misure di protezione efficaci e uno sviluppo sostenibile. Inoltre, ha dichiarato Walder in Nuova Zelanda, «la popolazione dei comuni interessati deve essere coinvolta in questo processo».

L'allargamento permette d'includere nel patrimonio mondiale vette e ghiacciai alpini come lo Schreckhorn o il Finsteraarhorn. Di conseguenza, spiega Walder, «il nome del sito deve essere ripensato. Faremo una proposta concreta l'anno prossimo». Il nome Jungfrau – Aletsch – Bietschhorn potrebbe essere sostituito da «Swiss Alps Natural World Heritage», ma per il momento si tratta solo di un'idea.

swissinfo e agenzie

I vigneti del Lavaux

La regione del Lavaux corrisponde al tatto di sponda nord del lago Lemano situato tra Losanna e Vevey.

È una delle più prestigiose zone vinicole svizzere. La costruzione dei terrazzamenti è stata intrapresa da monaci otto secoli or sono. I vigneti si estendono per più di 500 ettari. L'intera regione sfiora i 900 ettari. Vi si coltiva soprattutto uva Chasselas.

Il Lavaux beneficia di un clima temperato. I pendii, esposti a sud, e i muri in pietra danno alla regione un tocco mediterraneo.

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Jungfrau – Aletsch – Bietschhorn

La regione Jungfrau – Aletsch – Bietschhorn rappresenta una testimonianza eccezionale del modo in cui si sono formate le Alpi. Buona parte della zona è coperta da nevi eterne. Include il maggiore ghiacciaio eurasiatico.

La regione presenta una varietà di ecosistemi ed è considerata patrimonio naturale dell'umanità per la sua bellezza e per la qualità delle informazioni che offre a chi studia montagne e ghiacciai. È considerata anche una buona base per studiare i mutamenti climatici.

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Siti svizzeri nelle liste dell'Unesco

> Centro storico di Berna

> Monastero di San Gallo

> Monastero di Mustair

> Castelli di Bellinzona

> Regione Jungfrau – Aletsch – Bietschhorn

> Monte San Giorgio

> Regione del Lavaux

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