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L'inchiesta sul Russia-gate si intensifica

Il procuratore speciale Robert Mueller, che guida l'inchiesta sulle presunte interferenze di Mosca nella campagna per le presidenziali statunitensi vinte da Donald Trump, ha selezionato e convocato a Washington un grand jury che avrebbe già emesso i primi mandati, richiedendo documenti e testimonianze relativi all'incontro che Donald Jr, il figlio del presidente, tenne nel giugno 2016 con una avvocatessa russa.

Questo contenuto è stato pubblicato il 04 agosto 2017 - 13:25
tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 04.08.2017)
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È stato il Wall Street Journal a scrivere per primo della selezione e convocazione del grand jury a Washington, citando fonti informate e indicando che l'inchiesta sta crescendo in intensità e sta entrando in una nuova fase.

Il grand jury, a differenza delle giurie popolari di alcuni processi, è composto da un numero maggiore di membri (da 16 a 23) e spesso si occupa di casi di portata federale. 

Il suo compito è quello di decidere se le persone indagate debbano subire o meno un processo.

Si tratta in pratica di una commissione che effettua un’inchiesta preliminare. Ha la facoltà di richiedere documenti e ascoltare testimonianze sotto giuramento, rigorosamente a porte chiuse.  

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Gli inquirenti avevano già fatto riferimento ai lavori di un grand jury, in Virginia però. Che l'"azione" sia stata spostata nella capitale secondo alcuni è un'indicazione che l'inchiesta si stia avvicinando all'entourage più prossimo del presidente Donald Trump.

La selezione e convocazione del grand jury non è indicazione sufficiente per stabilire con certezza che vi siano all'orizzonte messe in stato di accusa o rinvii a giudizio, senza di esso, però, non si può procedere in quella direzione. 

Trump: “Tutta una montatura”

“La Casa Bianca è a favore di qualsiasi cosa che acceleri la conclusione di questo lavoro in maniera giusta. La Casa Bianca è impegnata in una piena cooperazione con Mueller", si legge in un comunicato di uno degli avvocati di punta di Trump, Ty Cobb.

 Lo stesso presidente ha reagito alla notizia durante un comizio in West Virginia, ripetendo quanto aveva già affermato a più riprese: "La storia della Russia è una montatura. I democratici la usano perché non hanno nessun altro argomento contro di me. I procuratori dovrebbero occuparsi sulle 33’000 e-mail cancellate di Hillary Clinton. Non c'erano russi nella mia campagna, non ce ne sono mai stati. Non abbiamo vinto grazie alla Russia, abbiamo vinto grazie a voi!"

Intanto in Senato nelle scorse ore sono stati presentati due disegni di legge, entrambi su iniziativa sia di repubblicani sia di democratici, pensati per limitare la capacità dell'amministrazione Trump di licenziare il procuratore speciale Mueller. Una preoccupazione che nasce dal licenziamento del capo dell’FBI James Comey, in maggio. 

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