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Nobel per la scoperta del buco nero

Keystone / Fredrik Sandberg / Pool

Il Premio Nobel per la Fisica 2020 è stato assegnato per metà a Roger Penrose, mentre condividono l'altra metà Reinhard Genzel e Andrea Ghez. Il riconoscimento premia la scoperta degli oggetti più oscuri e misteriosi dell'universo: i buchi neri.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 ottobre 2020 - 13:02

Roger Penrose è stato premiato per avere messo a punto il metodo matematico per dimostrare la teoria della relatività generale di Einstein e di essere arrivato, per questa strada, a dimostrare che la teoria prevede la formazione dei buchi neri, mostri cosmici che occupano lo spazio-tempo catturando qualsiasi cosa abbiano nelle vicinanze. 

In seguito Reinhard Genzel e Andrea Ghez hanno scoperto che il centro della nostra galassia, la Via Lattea, è occupato da un oggetto invisibile e massiccio. Alla luce delle conoscenze attuali l'unica spiegazione possibile è l'esistenza di un buco nero.

Il terzetto succede ai planetologi svizzeri Michel Mayor e Didier Queloz e al cosmologo canadese James Peebles, cui è andato il riconoscimento nel 2019 grazie alle loro scoperte relative alla radiazione cosmologica di fondo e ai primi pianeti esterni al Sistema solare.

Un annuncio che è giunto con qualche minuto di ritardo perché l'Accademia, "non riusciva a contattare i premiati".

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